Come è nel suo stile, Cinzia Deliberto non lancia il sasso nascondendo la mano. Con questa dichiarazione al nostro telegiornale non nasconde affatto che dietro la decisione di dimettersi da componente e presidente della commissione speciale sulle Terme ci sono anche motivazioni di ordine politico, legate a una insoddisfazione, dunque, dell'azione amministrativa della giunta Valenti.
Un segnale di disagio, non l'unico del resto, che proviene dalla maggioranza a meno di un anno dalle elezioni che decretarono la vittoria del sindaco Francesca Valenti e l'invito a cambiare rotta, a cominciare dalla vicenda Terme per la quale Cinzia Deliberto dichiara di avere portato avanti una battaglia nei confronti dell'allora sindaco Fabrizio Di Paola affinchè si procedesse più velocemente, salvo constatare ora che la situazione è ancora in pieno stallo.
“Non posso fare il presidente di una commissione che non riesce neanche ad avere notizie sul procedimento in corso” ha infatti dichiarato Cinzia Deliberto che, peraltro, era stata eletta alla guida dell'organismo, nel dicembre scorso, durante una seduta consiliare alla quale non aveva partecipato e dopo che gli altri colleghi della maggioranza avevano proposto all'opposizione, in particolare ai consiglieri 5 Stelle, di assumere la presidenza, ottenendo un netto rifiuto. Insomma si potrebbe dire che quella sulle Terme è una “commissione speciale” nata male e finita peggio se non fosse che le motivazioni delle dimissioni della Deliberto vanno anche oltre l'utilità dell'organismo e la stessa produttività di questi mesi che certamente non è venuta fuori.
I consiglieri del Movimento 5 Stelle, intanto, non perdono l'occasione di tornare a rimarcare l' inutilità di questo ente politico fortemente voluto dalla maggioranza di cui la stessa Diliberto fa parte. La commissione, dicono Teresa Bilello e Alessandro Curreri, e’ stata istituita a dicembre dello scorso anno, ma si e’ riunita la prima volta soltanto meno di due mesi fa, senza aver mai mostrato un’anima. Siamo sempre più convinti, aggiungono, che la nostra proposta, quella di istituire un tavolo tecnico-politico con il coinvolgimento di tecnici esperti appartenenti alla societa’ civile avrebbe sicuramente prodotto soluzioni concrete rispetto al nulla della commissione speciale, fornendo quelle risposte che oggi vengono chieste anche dalla Regione Siciliana. Considerazione che porta poi i pentastellati a chiedere conto delle sue azioni alla maggioranza. Sarebbe opportuno, concludono, che il consigliere Simone Di Paola, tra i principali sostenitori della commissione speciale, si assumesse le sue responsabilita’ proponendosi come presidente della stessa.