visto che al momento il sindaco Lotà ha solo ricevuto l'invito alla cerimonia di premiazione in programma il 7 maggio a Roma. Ma normalmente all'invito corrisponde sempre, in automatico, l'assegnazione del riconoscimento. Al comune le bocche degli amministratori sono cucite, non foss'altro che per scaramanzia. Ma sembrano ben pochi i dubbi che Menfi si sta accingendo a ricevere la ventiduesima Bandiera Blu per il mare pulito e i servizi al turista. Riconoscimento dispensato dalla FEE, l'organizzazione internazionale per l'educazione ambientale, e che sarà consegnata all'interno della Sala Convegni del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La Bandiera Blu non è solo un vessillo importante dal punto di vista della promozione del territorio, ma ha anche un significato tutt'altro che simbolico, legato cioè alle conseguenze di un investimento culturale e ambientale nei confronti del territorio, con un riconoscimento significativo da parte della stessa gente del luogo. Un depuratore regolarmente in funzione al servizio dell'intero perimetro comunale e una condotta sottomarina di allontanamento dei reflui depurati rappresentano il punto di forza di Menfi, in uno con l'assenza di punti di divieto alla balneazione. A tutto questo poi si aggiungono le scelte di sviluppo urbanistico e ambientale fatte a Menfi scegliendo l'ecosostenibilità. Comuni vicini, a partire da Sciacca, scontano ancora un forte ritardo in tale direzione. Eppure non è certamente un giornaletto di provincia quello che ha indicato la costa di Sciacca come una delle dodici migliori località balneari dell'Europa meridionale. Il giornale britannico “The Guardian” potrebbe anche rappresentare un buon punto di partenza nell'ottica di una rivisitazione anche culturale, non solo di investimenti. Culturale significa che, anche sulla base di alcuni commenti sui social, molti saccensi sono talmente abituati a parlare male della propria città da non capacitarsi che qualcuno la indichi come località balneare ideale. Certo, questo non significa che occorra superare le criticità. San Marco, che è la vera spiaggia pulita di Sciacca, non è raggiungibile in maniera agevole. La mancanza di bus navetta da e per la località balneare è una criticità mai superata. In tale direzione bisognerebbe destinare una quota dell'imposta di soggiorno, sovvenzionando il servizio che, comunque, dovrebbe anche prevedere il pagamento di un ticket, che sicuramente costerebbe meno del carburante necessario per la propria auto, oltre a rendere le vie di accesso più sicure. Per immaginare una parvenza di Bandiera Blu per il territorio di Sciacca bisogna prima realizzare il secondo modulo del depuratore. Di allontanare i reflui attraverso un pennello a mare sappiamo che non se ne parla.