commissario di gara, investito ieri poco prima della partenza della tappa sulla 640, in località Maddalusa, ad Agrigento.
D'Amico è stato travolto da una Fiat Stilo guidata dall'insegnante in pensione Gaetano Agozzino, settantenne agrigentino, che non ha esitato a oltrepassare le barriere che avrebbero dovuto impedire l'accesso lungo una delle carreggiate chiaramente interessate dal circuito della manifestazione ciclistica internazionale.
Un incidente gravissimo, preceduto addirittura, a quanto pare, dal rischio che il conducente della vettura investisse gli operai dell'ANAS, gli stessi che lo avevano appena informato che la strada era chiusa. E invece Agozzino è voluto passare lo stesso. Col risultato di essersi schiantato contro la moto BMW di grossa cilindrata che in quel momento transitava all'interno del circuito.
Moto guidata da Leo D'Amico. Il quale, probabilmente, stava effettuando un giro di controllo. Anche questa è tuttora materia di accertamento da parte del procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, che insieme alla collega Paola Vetro indaga sull'incredibile episodio. Nel frattempo l'anziano è stato arrestato dalla Polizia stradale. È accusato di lesioni colpose gravissime e di resistenza a pubblico ufficiale. Adesso è agli arresti domiciliari.
L'incidente ha causato al commissario di gara la frattura di 12 costole e un forte trauma cranico. Trasferito d'urgenza all'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta, è stato sottoposto a un paio di delicatissimi interventi chirurgici. Nel pomeriggio si era diffusa la voce, accreditata da un comunicato stampa dell'Anas, che la persona ferita sarebbe deceduta. A riferirla sono stati gli stessi telecronisti della Rai. Ne è scaturito l'immancabile tam-tam sui social network. Poi, però, sono state le stesse fonti investigative a smentire quella circostanza. Condizioni gravi, quelle di Leo D'Amico, che però, per fortuna, continua a respirare. I medici al momento non hanno ritenuto ancora di sciogliere la prognosi. L'indagine intanto continua, gli accertamenti sull'incidente sono stati effettuati, il quadro sembra chiaro. C'è di più: Agozzino avrebbe già fornito dichiarazioni spontanee ammettendo, in buona sostanza, le proprie responsabilità.
Una vicenda drammatica, dunque, che ha già macchiato di sangue la giornata di festa sportiva collegata al Giro d'Italia. Sambuca intanto prega per la sorte di Leo D'Amico. Dopo lo scoramento per la falsa notizia della sua morte è ripresa la speranza.