Nel sistema della gestione dei rifiuti a Sciacca, qualcosa continua ancora a non funzionare, fermo restando che sia l'uno sia l'altro caso testimoniano un livello di inciviltà duro a morire. I giorni però, cosiddetti di assestamento, necessari per superare i disagi legati all'introduzione del nuovo sistema, sono ormai abbondantemente trascorsi e il Piano Aro, entrato in vigore ormai da settimane, deve essere evidentemente perfezionato. Scongiurato lo sciopero dei lavoratori addetti al servizio inizialmente proclamato per oggi, il ritiro questa mattina è avvenuto regolarmente, per fortuna. Ma quello appena trascorso è stato un altro fine settimana di passione per alcune contrade cittadine dove sono ancora presenti i vecchi cassonetti. Aree che si trasformano in vere e proprie discariche perchè è ancora forte la tentazione di depositare lì i rifiuti. Una di queste aree, che è anche uno degli ultimi luoghi di raccolta con il vecchio sistema rimasti a Sciacca dopo l'introduzione del “porta a porta”, è la via Lido. La permanenza di questi cassonetti nella zona testimonia pertanto che c'è più di qualcosa da rivedere nel sistema. Non va meglio nell'area portuale. Qui, a differenza delle località Lido e Tonnara, i cassonetti sono stati rimossi. Ma c'è chi continua imperterrito ad abbandonare i rifiuti sia nell'area in cui prima c'erano i cassonetti, sia al centro della banchina. Oggi è il Movimento 5 Stelle di Sciacca a dichiarare che ormai il tempo dell'attesa è terminato. Quello del Movimento 5 Stelle è il bilancio del primo anno di entrata in vigore del Piano Aro. La percentuale di raccolta differenziata, benchè aumentata, oggi non raggiunge ancora la soglia del 65% che era prevista sin dal sesto mese di avvio del servizio, né a maggior ragione quella dell'86% prevista a conclusione del primo anno, osservano i pentastellati a giudizio dei quali questo è già un primo fallimento. Anche il Movimento 5 Stelle parla poi del fenomeno della nascita di nuovi quartieri discarica, in quelle zone dove il porta a porta non è partito. Per il sindaco Valenti e l'assessore Mandracchia, si legge nel comunicato stampa, è arrivato il momento di mettere a conoscenza la città, che ha subito l'aumento della Tari dell'11%, di come l'amministrazione intenda compensare un anno di mancanze delle ditte e di come intenda rivalersi sulle stesse per quegli oneri che i cittadini hanno pagato per intero in presenza però di un servizio parziale. Poi, il Movimento 5 Stelle chiede anche di conoscere a quali servizi eventualmente si intende rinunciare per consentire il mantenimento del porta a porta in quelle contrade escluse dal Piano Aro, come Foggia e San Marco. Ancora poche certezze tranne una, conclude il Movimento: Sciacca è stata esclusa dalle sovvenzioni previste nella finanziaria 2018 per i Comuni ricicloni, vediamo se riusciremo nell'impresa il prossimo anno.