che già il 9 aprile scorso aveva auspicato, invece, che la questione venisse affrontata senza alcuna contrapposizione e nell’esclusivo interesse della città concordando, se necessario, con il governo regionale le strategie utili all’unico obiettivo importante, ossia la riapertura delle Terme. Al sindaco Valenti era stata sollecitata la convocazione di una Conferenza della Città sul futuro delle Terme. Non solo non è arrivata alcuna risposta, dicono, ma addirittura delle Terme proprio non si parla più, quasi fosse un problema risolto o non più attuale.
Eppure aggiungono gli esponenti saccensi di Liberi e Uguali è necessario capire lo stato dell’arte e le attività poste o da porre in essere per il futuro delle Terme di Sciacca e farlo consentendo la più ampia partecipazione possibile.
Siamo convinti, concludono, che il fatto di ascoltare la Città non può che costituire un arricchimento per le decisioni che, nel pieno rispetto delle regole democratiche, appartengono poi a chi ha ha la responsabilità di governo.
Un confronto sulle Terme è stato sollecitato, nei giorni scorsi, anche dai consiglieri di centrodestra che, in questo caso, hanno chiesto al sindaco di riferire in consiglio comunale.
Ma oggi è il consigliere Salvatore Monte a chiedere al sindaco di fare il punto sull'iter concordato con la Regione e se il verbale di consistenza dei beni, di competenza del comune di Sciacca, è stato redatto e completato. Da quel 25 ottobre in cui si firmò l'atto concessorio di alcuni beni termali al comune, in un clima festaiolo e con la presenza di politici rigorosamente del PD, sono trascorsi ben sette mesi, dichiara Monte e siamo tutti in attesa, conclude, della consegna alla regione Sicilia del verbale, al fine di portare avanti un processo amministrativo che dovrebbe riaccendere qualche speranza per le nostre terme di Sciacca.