È quanto è stato ribadito ieri in Commissione Sanità dell'ARS durante l'audizione richiesta dai comitati civici che si battono per l'acqua pubblica. Ma restano numerose, in ogni caso, le criticità in materia di depurazione in provincia di Agrigento. Non ha nascosto le sue preoccupazioni la stessa presidente dell'organismo permanente Margherita La Rocca Ruvolo, che citando le attività di controllo degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane svolte dall’Arpa Sicilia nel 2016, ha rivelato che nel 100% dei casi sono state fatte delle contestazioni: su 18 controlli eseguiti nell’Agrigentino, dove diversi depuratori sono stati sequestrati dall’autorità giudiziaria, sono state proposte 18 sanzioni. Per l'onorevole La Rocca Ruvolo è evidente che questa situazione può avere delle ricadute negative sulla salute pubblica e sull’ambiente, e che su questo fronte bisogna dare ai cittadini risposte concrete.L’impegno assunto dalla commissione, alla luce dei dati raccolti durante l’audizione e dopo aver ricevuto i dati dall’Arpa e la relazione già inviata al presidente della Regione, è quello di predisporre una risoluzione, in cui saranno indicati gli interventi da effettuare e un cronoprogramma con i tempi da rispettare nei vari step, che sarà inoltrata agli assessorati competenti e alla presidenza della Regione Siciliana”.
L'audizione di ieri è stata chiesta dal coordinamento delle associazioni per l’acqua pubblica, alla presenza dei dirigenti degli assessorati regionali per l’Energia e i servizi di pubblica utilità, per il Territorio e l’Ambiente, per la Salute e dell’Arpa Sicilia; rappresentanti dell’Inter.Co.PA, di Girgenti Acque, del Forum siciliano dei movimenti per l’acqua, del coordinamento Titano e dell’associazione ambientalista Mareamico. Non c'era l'ATI. E l'assenza dell'ATI ieri a Palermo è lo spunto che ha indotto i consiglieri del centrodestra ad accusare oggi Francesca Valenti. Un fatto che per la minoranza, che si dice delusa dall'assenza del presidente Lotà, dimostra anche che il sindaco di Sciacca è imbrigliata dalla testa ai piedi. “Da un lato – scrivono i gruppi consiliari di centrodestra – ci sono i sindaci vicini alle posizioni della parte politica dell'avvocato Valenti, che hanno consegnato le reti, e dall’altro c'è il fratello di Francesca Valenti, ossia il primo cittadino di Santa Margherita, che è tra i dissidenti. I comuni che hanno consegnato le reti – aggiungono i consiglieri di centrodestra - pagano canoni più onerosi per colpa di quei comuni che, al contrario, non ha consegnato le reti. La verità è che l’acqua arriva con il contagocce e nei comuni che non hanno consegnato le reti l’acqua viene buttata, si pagano bollette per niente onerose ed in vista della stagione estiva…ci si riempiono le piscine gratis. Francesca Valenti è accusata di non aver fatto niente per ottenere la riduzione delle tariffe, mentre la battaglia per la risoluzione del contratto sarà lunga. Non siamo neanche al primo round ma dal nostro Sindaco, dopo quasi un anno di amministrazione della nostra città, non abbiamo mai udito nessun intervento finalizzato alla riduzione delle tariffe.