nonostante la crisi abbia ridotto considerevolmente il numero degli occupati e nonostante le campagne di prevenzione e i controlli effettuati dagli enti preposti. Non fa eccezione la provincia di Agrigento. L'ultimo caso riguarda l'operaio di 29 anni deceduto a Castrofilippo dopo essere caduto da un traliccio di telefonia mobile, ma nell'ottobre scorso altri due lavoratori avevano perso la vita alla diga Furore a Naro. Su richiesta della CGIL, la questione è stata al centro di un incontro in Prefettura.
Il Prefetto Dario Caputo ha riunito attorno ad un tavolo, oltre alle Organizzazioni Sindacali CGIL CISL UIL, anche le Organizzazioni dei Datori di Lavoro dei settori industria, commercio ed artigianato ma, soprattutto, i vertici degli Enti che, a vario titolo si occupano di sicurezza sul lavoro e di leggi in materia di lavoro: INAIL, Ispettorato del Lavoro, INPS, Vigili del Fuoco ed inoltre i vertici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.
“Malgrado i morti e gli infortuni gravi, in questa provincia – ha evidenziato il segretario provinciale della CGIL Massimo RASO - nulla è cambiato sul terreno della prevenzione e della crescita di una cultura della sicurezza
Il sindacato ha chiesto che venga istitutito in provincia il “tavolo/osservatorio” da tenere in Prefettura per capire come i vari Enti lavorano nell’opera di formazione, informazione e repressione del fenomeno.
La cosa più grave emersa ieri è lo stato degli apparati che devono fronteggiare questa situazione. Il Direttore dell'Ispettorato Provinciale del Lavoro Vincenzo Sciarrabba ha infatti evidenziato che su 50 dipendenti solo 12 hanno la qualifica di Ispettori e di questi solo 7 sono effettivamente utilizzati. In più, non si occupano solo di sicurezza ma anche di altro. Di fronte a questi numeri è chiaro che viene meno un aspetto importante, ossia quello dei controlli nei cantieri per verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza e la regolarità degli stessi contratti di lavoro. Questa situazione non è accettabile, asserisce la CGIL, che evidenzia come invece sia assolutamente necessario accrescere e migliorare l’attività ispettiva, non solo in funzione repressiva ma anche di prevenzione ed informazione. Il vertice in Prefettura si è concluso con l’impegno a rivedersi entro giugno per sottoscrivere un “protocollo” tra le parti che condensi gli impegni di ognuno.
Il sindacato, intanto, dà atto al Prefetto Caputo di avere accolto la richiesta del vertice alla presenza di tutte le parti in causa e di avere dimostrato di volere affrontare il problema degli infortuni sul lavoro che purtroppo continuano a registrarsi anche nella provincia con il più alto tasso di disoccupati.
Anche Confcommercio imprese, che sta sul fronte opposto a quello dei sindacati, rappresentando i datori di lavoro, ha dichiarato apprezzamento all'iniziativa del Prefetto di Agrigento. Da parte nostra, ha dichiarato il vice presidente Alfonso Valenza abbiamo offerto la massima disponibilità al prefetto perchè ,come ha lui stesso evidenziato, è fondamentale la collaborazione tra le diversi parti in causa per far emergere situazione di irregolarità e di violazione delle norme.