all'elezione del Presidente e dei deputati che compongono l'ARS. E' questa la richiesta, avanzata da più parti, di cui si è fatto portavoce Claudio Fava, deputato regionale e candidato per due volte alla Presidenza. Fava ha depositato un disegno di legge che va in questa direzione e che si pone l'obiettivo di dare una maggiore stabilità politica al governatore vincente.
Non a caso, gli ultimi 3 Presidenti eletti, Raffaele Lombardo, Rosario Crocetta e l'attuale Nello Musumeci, si sono ritrovati, nel giro di poco tempo, con gravi difficoltà all'interno dell'ARS, essendo spesso senza numeri e senza maggioranza, e costretti, per così dire, a trovare nuovi accordi e nuove alleanze in Aula per restare a galla. Attualmente la legge prevede l'elezione diretta del Presidente, il voto disgiunto e niente ballottaggio, ossia che ottiene più voti vince. Fava, nella sua proposta, vuole superare tutto questo.
“L’attuale legge per l’elezione del Presidente e dell’Assemblea Regionale si è dimostrata inadeguata e ferma ad un quadro politico che non esiste più. Inoltre contiene numerose storture che alterano la volontà popolare e non garantisce, come avviene nei comuni dell’isola, reali possibilità di accesso alle donne nelle istituzioni”. afferma il deputato regionale del Movimento #CentoPassi.
In particolare la proposta di Fava prevede, nei vari punti: l’abolizione del cosiddetto listino; l’introduzione di un premio di maggioranza che assegni 40 seggi alla coalizione che sostiene il Presidente che ha vinto; l’assegnazione dei seggi alle liste tenendo conto dei voti ottenuti in ambito regionale e non più in ambito provinciale; la doppia preferenza di genere; l’eliminazione del “trascinamento” del voto dalle liste al Presidente collegato e l’introduzione della necessità di espressione diretta ed esplicita del voto per il candidato presidente (quindi la necessità di barrarne il nome). In questo modo, secondo i promotori, sarebbe possibile avere un governo regionale più stabile e duraturo, garantendo all'elettore una più specifica possibilità di indicare il candidato Presidente preferito. Il ddl, appena presentato, sarà presto discusso in Commissione, prima dell'eventuale approdo in Aula.