di impugnare la decisione del dicastero per le Politiche agricole relativa alla pesca del tonno. Dopo le indicazioni dell’Unione Europea infatti, le quote italiane sono state aumentate di ben seicento tonnellate potendo così passare da 3.294 a 3.894. E , in tale ottica, la Regione Siciliana aveva chiesto cher tali quote fossero distribuite principalmente a chi pesca il tonno con il sistema del ‘palangaro’, richiesta che però sembra non sia stata accettata. Di fatto, la ripartizione delle quote di pesca del tonno rosso effettuata dal governo nazionale penalizza, ancora una volta, la Sicilia.
Non è stata tenuta in considerazione la nostra richiesta di una più equa divisione tra i vari sistemi di pesca che salvaguardasse le imprese artigianali e tradizionali, ha dichiarato il governatore accusando il ministero di continuare a premiare pochi, a discapito di molti. Di più, il parlamentare regionale agrigentino Carmelo Pullara parla addirittura di Nord che viene tutelato rispetto al sud, in riferimento alle battaglie per le quote latte. Il mancato accoglimento della richiesta formulata dalla Regione Sicilia, dichiara , penalizza le marinerie agrigentine: Porto Empedocle, Sciacca e Licata dove si pratica una pesca artigianale che viene tagliata fuori dalle quote stabilite per il tonno rosso. Bene ha fatto il presidente della Regione, conclude il deputato Pullara, ad impugnare il decreto.