Una previsione che si basa sul ricorso a tre importanti istituti, attraverso necessarie modifiche al regolamento. Uno di questi istituti è il “ravvedimento operoso”. Consiste nella possibilità del contribuente non in regola di comunicare al comune la volontà di pagare quanto dovuto con l'applicazione di sanzioni ridottissime. Un'operazione utile per evitare di vedersi accollare le sanzioni ben più consistenti del classico accertamento. Quattro milioni di euro per le posizioni tributarie degli anni 2013 e 2014. Il 2013 è la prima annualità sulla quale si può intervenire sulla base del periodo di prescrizione previsto dalla legge.
Il secondo istituto sul quale il comune ha deciso di puntare è quello della rateizzazione. Il contribuente potrà mettersi in regola pagando un tot al mese addirittura fino ad un periodo di 6 anni. Un modo, evidente, di tentare di andare incontro ai problemi di quelle famiglie che non sono in grado di fronteggiare spese anche importanti in un'unica soluzione.
Il terzo istituto utilizzato sarà quello della compensazione tra debiti e crediti, misura questa che sembra più rivolta alle aziende che ai singoli contribuenti, non escludendo naturalmente che possano configurarsi anche scenari diversi. Attraverso questo sistema si risolvono possibili contenziosi tra tasse non pagate e fatture di fornitura di servizi non riscosse.
Sembra un'altra delle misure sancite dalla task-force per recuperare i crediti del comune. I tributi comunali sono quelli noti: Tari, Imu, imposta sulla pubblicità, Cosap (Suolo pubblico) e poco altro. La misura della rateizzazione sarà disponibile per tutte le voci in questione. Nel 2017 al comune di Sciacca erano stati stimati in 13 milioni di euro i fondi non incassati da tasse non pagate dai cittadini. Una condizione gravissima, motivo di riflessione sia perché in questo modo è difficile garantire i servizi minimi essenziali, sia perché non è corretto che continui ad esserci chi paga e chi non lo fa. La previsione di introitare almeno 4 milioni da questi provvedimenti non è sovrastimata, a dispetto di quanto si possa immaginare. Questo significa evidentemente che se veramente pagassimo tutti pagheremmo di meno.