Lo ha scoperto il “Corriere di Sciacca”, il giornale online diretto da Filippo Cardinale che ha scovato, tra le pagine del sito dell'assessorato regionale alle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, la graduatoria di un concorso per titoli bandito dalla Regione nel 2011 per 42 posti di dirigente tecnico bibliotecario. Concorso al quale Elina Salomone partecipò. Pur non rientrando tra i 42 posti, fu comunque dichiarata idonea. Vicenda sulla quale oggi interviene il Movimento 5 Stelle, che in una nota chiede di sapere se il sindaco abbia intenzione di reintegrare Elina Salomone quale responsabile della biblioteca comunale. Ritengono, i grillini, che Francesca Valenti adesso dovrebbe scusarsi pubblicamente con la professionista definita “mortificata nelle sue competenze”. Non solo con la Salomone, ma con la cittadinanza tutta alla quale – osservano i pentastellati – avrebbero mentito adducendo motivazioni di carattere tecnico quando invece, secondo i grillini, le motivazioni sarebbero politiche”.
Lo scorso 11 maggio, poco dopo la notizia dell'avvenuta rotazione dei dirigenti e il passaggio della responsabilità della biblioteca al dottor Todaro, era stato il consigliere comunale di Mizzica Fabio Termine a definire “curiosa” la rimozione della Salomone e chiedendo “quale fosse l’idea diversa ripensata sul funzionamento della biblioteca, quali somme l’assessorato al bilancio avesse previsto per la gestione, quali azioni si volessero mettere in campo ed a quale funzionario con competenze specifiche si fosse pensato”.
Termine aveva anche valorizzato l’operato della Salomone, riferendo che da utente “aveva vissuto in prima persona tutte le fasi, dalla riapertura al pubblico nel 2014 dopo anni di inattività, le collaborazioni con volontari per la sistemazione, le visite guidate per i bambini delle scuole, i convegni sulla legalità e sul sociale, la progettualità sull’informatizzazione, la battaglia per spostare la biblioteca in spazi più idonei e funzionali, innumerevoli incontri e solleciti indirizzati alla Sovrintendenza ai beni culturali e alla classe dirigente tutta per intervenire su un bene comune di indiscussa importanza per la nostra comunità”. Un percorso virtuoso, secondo Mizzica, non comprendendo le ragioni della sua interruzione.
Una vicenda che è destinata dunque a suscitare ulteriori polemiche, anche rispetto al fatto che la Salomone è stata anche esonerata dal ruolo di coordinamento dello Sportello Antiviolenza “La Fenice”. Polemiche rilanciate oggi e sulle quali l'amministrazione comunale la momento ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione.