Si è concluso con questi numeri l'iter burocratico, avviato dall'Ufficio pensioni dell'ex Provveditorato agli studi di Agrigento, che ha esaminato centinaia di istanze di insegnanti di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado, del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario ed anche dei dirigenti scolastici. In totale, parliamo di 653 operatori scolastici, dai dirigenti al personale, che lasciano il proprio posto ad altri. Tra i pensionamenti degli insegnanti, il numero maggiore lo si riscontra alle superiori con 71 docenti in uscita, seguiti da 65 professori della primaria, 39 delle medie e 30 maestri di scuola dell'infanzia. Un vero e proprio “esodo” dalla scuola, che farebbe ben sperare ai tanti che aspettano di entrare di ruolo, se non fosse che un altro dato caratterizzerà il prossimo anno scolastico, quello, negativo, delle iscrizioni. Si parla, in totale, nei quattro ordini e gradi, di oltre 1.600 studenti in meno. Un altro record, quindi, conquistato dalla scuola agrigentina. Il calo demografico è allarmante. Di 1638 studenti in meno rispetto all'anno scolastico tutt'ora in corso, parliamo di: 538 bambini in meno alla scuola dell'infanzia, 658 in meno alla primaria e 442 banchi vuoti alle superiori di primo grado. Unico dato positivo è quello delle superiori di secondo grado, dove saranno 30 gli iscritti più, considerati, anche quelli, però, che frequenteranno il serale. Calo di iscritti che porterà, in Provincia, a circa cento posti di insegnamento in meno. Se, quindi, da una parte si registra un boom di pensionamenti, dall'altra le classi vanno diminuendo. Un calo attribuibile alla diminuzione delle nascite, ma anche all'aumentare dell'emigrazione del nucleo familiare verso il Nord Italia o all'estero, segni, entrambi, della crisi economica e dell'incertezza nel domani. Comunque l'Ufficio scolastico agrigentino sta cercando di mettere in atto ogni possibile strategia per equilibrare il numero di eventuali docenti perdenti posto con quelli resi liberi dai pensionamenti. Un lavoro non facile che impegnerà il personale per l'intera estate, al fine di assicurare, il primo settembre, un regolare inizio dell'anno scolastico 2018 – 2019.