Le ultime zone ancora con i cassonetti di prossimità si sono trasformate in autentiche discariche. Situazione difficile, determinata da un'emergenza che riguarda però l'intera regione Siciliana, e che sta vedendo Nello Musumeci alle prese con la sua prima vera emergenza, la stessa che aveva riguardato anche i suoi predecessori. Condizione aggravata, dalle nostre parti, dal perpetuarsi dell'indisponibilità della discarica di Saraceno Salinella. Oggi al nostro Telegiornale l'assessore Paolo Mandracchia non esita a definire un “bluff” la storia del progetto per l'ampliamento della vasca V5, un megainvestimento da 17 milioni di euro che permetterebbe all'impianto saccense, al servizio dei comuni ieri della Sogeir, oggi della SRR, di potere funzionare per almeno 7-8 anni. Non c'è mai stato un progetto esecutivo, e non si sa se e quando si potrà compiere questo passo in avanti. La tematica al momento riguarda però la strettissima attualità, anche se non va dimenticato che la SRR è di nuovo decapitata, dopo la decadenza del cda a seguito delle dimissioni di due suoi componenti.
Il servizio del porta a porta intanto prosegue, per l'umido e per il multimateriale differenziabile, mentre potrebbe fermarsi quello per l'indifferenziato, visto che gli autocompattatori della ditta Bono Sea continuano ad essere saturi e non possono conferire la spazzatura da nessuna parte. Situazione di emergenza che potrebbe culminare con l'invito ai cittadini a non buttare più la spazzatura fino a quando la situazione non registrerà l'atteso cambiamento. Fatto sta che oltre ai rischi di tipo igienico sanitario, la città corre il pericolo di presentarsi nel peggiore dei modi rispetto al suo valore di centro turistico. Si potrebbe dire che senza il 50% già raggiunto di differenziata la situazione tuttora drammatica sarebbe tragica. A dimostrare che la raccolta differenziata è fondamentale è per esempio lo stesso comune di Ribera, dove con un dato dell'80% (ricordiamo anche però che da quelle parti non ci sono zone escluse dal porta a porta come a Sciacca) la quantità di indifferenziato da conferire in discarica è talmente modesto che gli autocompattatori non si sono ancora riempiti del tutto. In attesa che da Palermo giungano buone notizie, la prospettiva più accreditata al momento vede il rischio di conferire i rifiuti di nuovo a Lentini, perché di avere nuovamente la disponibilità di Siculiana sembra al momento non parlarsene. Insomma: nel mezzo del dibattito sul piano Aro e sulle necessità di intervenire per renderlo il più efficiente possibile, si rischia ancora una volta di perdere di vista fatti contingenti, legati ad un'emergenza rifiuti che in Sicilia in parte fa ancora i conti con un dibattito infinito, anche di natura ideologica, dalla questione degli inceneritori alle sempre vive ipotesi di trasferire i rifiuti in Germania o in nord Italia. Problemi che tornano sempre alla ribalta quando ci accorgiamo del ritardo stratosferico nel quale ci troviamo, soprattutto per la mancanza di cultura politica.