quando i dati erano ancora molto lontani dall'essere definitivi. Nell'ottica del cambiamento, che ha confermato ancora una volta come una costante la bocciatura delle amministrazioni uscenti, il candidato sconfitto non è stato certo surclassato. La differenza finale con Marilena Mauceri infatti è stata di circa trecento voti, a conferma di un testa a testa che solo da un certo momento in poi si è consolidato come dato matematico.
L'architetto Mauceri è il primo sindaco donna della storia di Menfi. Fu indicata quasi nella sorpresa generale dal gruppo politico che aveva preparato l'alternativa all'amministrazione uscente. A farne parte: Ludovico Viviani, Saverio Ardizzone, Vito Bivona e altri, tra cui anche alcuni esponenti che nel 2013 erano stati eletti nel gruppo Lotà ma che poi decisero di passare all'opposizione. A dimostrazione che la personalità di Enzo Lotà non prevede mezze misure: o la si ama, o la si odia. Col voto di ieri i menfitani hanno nuovamente chiuso un pezzo di storia.
È rimasto attardato, invece, il Movimento 5 stelle, la cui proposta politica ancora una volta si è confermata una sorta di incompiuta di questa parte del territorio che, eppure, lo scorso 4 marzo alle Politiche aveva scaraventato il 60% dei voti alla lista grillina. Politiche e amministrative sono due consultazioni diverse tra di loro, non c'è dubbio, ma sicuramente Ignazio Perricone sperava in un risultato più significativo anche sull'onda di quel successo.