stiamo parlando della discarica di contrada Saraceno Salinella e dell'impianto di compostaggio di contrada Santa Maria. Pignoramento che scaturisce da azioni intentate nei confronti della Sogeir, società in liquidazione, da fornitori di beni e servizi , ma anche da dipendenti . Notizia che è stata diffusa oggi dal Corriere di Sciacca e che viene ripresa dai consiglieri del Movimento 5 Stelle che sulla questione della gestione dei rifiuti sono sempre particolarmente attivi. Se la discarica di Saraceno-Salinella e il centro di compostaggio di Santa Maria dovessero realmente finire in mano privata, si chiuderebbe il cerchio economico del business dei rifiuti iniziato con l'ARO affidato ai privati della Sea-Bono , sostengono Teresa Bilello e Alessandro Curreri. La vicenda è talmente grave, aggiungono, che riteniamo ormai fondamentale un intervento del sindaco Francesca Valenti che chiarisca alla città quale posizione intende assumere l’amministrazione da lei guidata.
Il comune di Sciacca, ricordano i 5 Stelle,detiene il 31,47 % di SRR e il 28,17% della SOGEIR ATO AG1 e della sua controllata SOGEIR Impianti. Sciacca non è socio di maggioranza ma possiede la quota maggiore di entrambe le società, ragion per cui il Sindaco deve imporsi affinché le due strutture rimangano in mano pubblica. Per i due consiglieri è ora di far sentire il peso del Comune di Sciacca all'interno della Srr e di tutte le società ancora esistenti nonostante il processo di liquidazione avviato tanti anni fa. Srr che proprio recentemente è stata al centro di polemiche a seguito delle dimissioni di due componenti del consiglio di amministrazione. Sul rischio che i due maggiori impianti del ciclo dei rifiuti, discarica e centro di compostaggio, possano nel tempo andare a finire nelle mani di privati, il Movimento 5 Stelle chiede dunque all'amministrazione comunale immediata chiarezza, ma stessa chiarezza e azioni concrete vengono sollecitate per prevenire l’ennesima emergenza rifiuti che potrebbe diventare un’ulteriore attrattiva dell'imminente estate saccense. Al momento si è evitato che la spazzatura rimanesse per strada, con l'autorizzazione a conferire i rifiuti ad Alcamo, ma la Regione ha anche stabilito che entro fine luglio, i Comuni debbano stipulare contratti con ditte specializzate per trasportare fuori dalla Sicilia i rifiuti in eccesso. Nell’ordinanza regionale firmata giovedì scorso, ricordano i consiglieri Bilello e Curreri, è stato imposto che dal primo ottobre i Comuni possano far confluire in discarica una quantità di rifiuti pari solo al 70% di quella scaricata l’anno precedente. Tutta la quota eccedente va trasferita fuori dalla Sicilia e non sarà la Regione a occuparsene (e a pagare) ma dovranno farlo i sindaci. Anche in questo caso, i consiglieri 5 Stelle, chiedono al sindaco quali iniziative sta portando avanti e come intende affrontare questa gravissima emergenza . La questione è da giorni in corso di approfondimento anche da parte del gruppo del M5S all'ARS”, fa sapere Matteo Mangiacavallo, il quale ricorda che giusto qualche settimana fa “è stata denunciata la disponibilità di ben 107 milioni di euro per la Sicilia dai fondi Europei per investire nell’industria dei rifiuti che attualmente risultano “congelati” per cause imputabili solo ed esclusivamente alla Regione Siciliana che ancora non è riuscita a dotarsi di un Piano Rifiuti”.