Degli iniziali 45 articoli, ne saranno condotti in porto solo 16, di cui 5 già approvati ieri. La maggioranza non ha la forza numerica per prendere decisioni drastiche, quindi tutto dovrà passare da accordi presi con le altre forze politiche. Saltano le esenzioni sanitarie per i poveri, la riforma dei consorzi di bonifica, la chiusura di Riscossione Sicilia e la riforma di Consorzi Universitari ed Ersu, manovre su cui puntava molto il governo in carica. Garantiti fino a questo momento solo i finanziamenti fondamentali, ossia quelli per i Comuni, per le ex Province e per i disabili.
Fondi anche per alcuni enti come l'ESA, l'ARAS e un pò di categorie di LSU e precari. Una cura dimagrante per salvare il salvabile. Per i Comuni ci sono 340 milioni di euro, di cui il 10% deve essere destinato ai disabili, per le ex Province 90 milioni di euro. Approvato anche l’articolo che prevede la liquidazione degli enti regionali. La norma prevede anche le procedure per le liquidazioni delle Terme di Acireale e Sciacca, iter che si trascina da tempo e che dovrebbe condurre all'azzeramento dei debiti. Approvato quindi l’articolo che assicura i finanziamenti ai Consorzi di bonifica e quello sulle società partecipate. Molte norme vengono relegate nel cosiddetto “collegato” che verrà discusso a maggio e dove sono confluiti tutti gli altri articoli che inizialmente erano nel testo della Finanziaria. Un fondo da 500 mila euro è stato creato per i comuni siciliani per interventi urgenti legati ad emergenze su emendamento presentato dal deputato Pd Pino Apprendi, un altro milione e 700 mila euro per i comuni che subiscono la cenere lavica per emendamento di Concetta Raia, infine si parla anche della norma che possa cancellare la decadenza automatica di sindaci e giunta in caso di mancata approvazione del bilancio, sospendendo anche le diffide già notificate ad alcuni primi cittadini.