E' storia nota la carenza di personale, ma con l'arrivo dell'estate la situazione si palesa in tutta la sua gravità. A fronte dei tanti accessi che si registrano all'ospedale Giovanni Paolo II, la divisione di medicina d'urgenza e d'accettazione si trova a fronteggiare i bisogni degli utenti con pochi medici in servizio, a volte anche uno solo per turno con tutto ciò che ne consegue in termini di stress, sia per chi deve far fronte alle richieste, sia per quanti affollano le sale d'attesa.
I buoni propositi e le rassicurazioni della direzione generale dell'Asp non si sono tradotte finora nei provvedimenti necessari, ossia la copertura dei posti previsti in organico per il pronto soccorso saccense. Se arrivano due medici, come annunciato di recente, è perchè altri due sanitari sono andati via, ad operare in altre strutture. Nessun incremento, quindi, come richiesto dal territorio, anzi. Una ulteriore novità pare stia aggravando ulteriormente la situazione. Pare, infatti, che a turno i medici del pronto soccorso di Sciacca vengano chiamati anche ad effettuare la notte al pronto soccorso dell'ospedale di Ribera, struttura che si è voluta mantenuta, nonostante molti casi vengano poi dirottati al Giovanni Paolo II, indebolendo entrambe perchè i sanitari alla fine sono sempre gli stessi.
Peraltro le annunciate assunzioni non si sono ancora tradotte nel rafforzamento dell'organico perchè i nuovi medici pare stiano effettuando il necessario periodo di formazione.
Intanto al pronto soccorso dell'ospedale di Sciacca, a qualsiasi ora del giorno e della notte, si assiste ad un considerevole numero di utenti in attesa, mentre il medico o i due medici, nei casi fortunati, cercano di soddisfare tutte le richieste, dando la priorità alle urgenze, e al tempo stesso evadere le cartelle con accettazioni e dimissioni. Sono condizioni di lavoro al limite del sopportabile.
E non è finita qui. Oltre al pronto soccorso c'è un'altra situazione paradossale che si verifica da alcuni giorni, in questo caso, nell'unità di oncologia. Non funziona la camera bianca, quella nella quale vengono preparati i farmaci chemioterapici. Per continuare ad assicurare l'assistenza ai pazienti, i medici sono praticamente costretti a recarsi all'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento e utilizzare la camera bianca di quella struttura ospedaliera . Ci si rende conto di quanto tutto ciò sia pesantissimo sia per gli operatori della struttura che si sono sobbarcati anche questo compito pur di continuare l'assistenza ai malati oncologici, sia per gli stessi utenti.
Non rientra tra le emergenze sanitarie di cui abbiamo appena parlato, ma comunque è stata oggetto di lamentele da parte dei residenti, la questione dei cumuli di spazzatura accatastati nell'area esterna dell'ospedale di Sciacca, quella del parcheggio lato via Lioni. Una vera e propria discarica all'aperto quella che si è generata negli ultimi giorni, probabilmente a causa dei problemi di conferimento in discarica, ma che ha suscitato le proteste di quanti abitano nella zona. Fortunatamente da ieri pomeriggio è iniziata la pulizia, proseguita anche questa mattina .