La Cassazione ha deciso di annullare 4 scarcerazioni, precedentemente autorizzate dal Riesame, accogliendo il ricorso dei magistrati antimafia. Nello specifico, le scarcerazioni sono state annullate nei riguardi di Antonino Vizzì, 62 anni, ritenuto dagli inquirenti il capomafia di Raffadali, Vincenzo Cipolla, 56 anni, considerato appartenente alla famiglia mafiosa di San Biagio Platani, Luigi Pullara, 54 anni, e Angelo Di Giovanni, 45 anni, ritenuti entrambi affiliati della mafia di Favara. Per i 4 indagati, quindi, difesi dagli avvocati Giuseppe Barba e Giovanni Castronovo, potrebbero riaprirsi le porte del carcere. A decidere, adesso, sarà nuovamente il Tribunale del Riesame che dovrà esaminare nuovamente la loro posizione alla luce della sentenza dei giudici della Cassazione. Soddisfatti per l'annullamento delle scarcerazioni, i magistrati Alessia Sinatra, Claudio Camilleri e Geri Ferrara della DDA di Palermo.
Come si ricorderà, l'operazione “Montagna”, eseguita lo scorso gennaio, aveva portato a 63 arresti e al sequestro di circa mezzo milione di euro in contanti. Tra questi arresti, 13 sono stati annullati per difetto di motivazione, 6 per mancanza di esigenze cautelari e 7 per mancanza di gravi indizi. La Procura, successivamente, ha fatto ricorso in Cassazione contro 19 scarcerazioni e adesso stanno giungendo le sentenze relative ai singoli soggetti. Gli inquirenti sono convinti di aver scompaginato la mafia dell'area montana agrigentina, in particolar modo di Raffadali, Aragona, S. Angelo Muxaro, San Biagio Platani, Santo Stefano di Quisquina, Bivona, Alessandria della Rocca, Cammarata e San Giovanni Gemini. Le accuse contestate per gli indagati vanno dall’associazione mafiosa, al traffico di droga, alla truffa, estorsione e a un’ipotesi di voto di scambio.