dove costruire il Giovanni Paolo II di Sciacca non fu certamente tra le più felici. Aver messo su un ospedale su una palude, facendolo galleggiare sulle acque stagnanti di un torrente, non poteva che generare un'emergenza legata alla proliferazione delle zanzare. Sono anni che se ne parla, e non è possibile non farlo, sia per la contraddizione igienico sanitaria che scaturisce dalla presenza di insetti così invadenti in un luogo di cura, sia perché utenti e lavoratori sono costretti a combattere ogni giorno con questo problema.
Recentemente il deputato regionale del M5S MatteoMangiacavallo ha chiesto che venga nuovamente la messa in funzione del sistema di disinfestazione contro le zanzare di cui è dotato l’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca. Un impianto collaudato nel 2013 e poi subito, inspiegabilmente, spento. E dire che è una diramazione dell'ASP di Agrigento l'ufficio che invita i comuni a programmare gli urgenti cicli di disinfestazione necessari in città. Queste foto ci sono state recapitate da un utente che ha avuto bisogno di ricorrere ai servizi dell'ospedale di Sciacca. Ancora una volta in primo piano ci sono zanzare di dimensioni notevoli, disseminate in ogni stanza e in tutti i corridoi.
E nel frattempo ad Agrigento è scoppiato il caso oncologia. Ci sono proteste, capeggiate dal sindaco Firetto, in ordine alle previsioni che riferiscono di un presunto imminente depotenziamento dell'oncologia del San Giovanni di Dio a favore, addirittura, dell'ospedale di Sciacca. Ma, facendo bene attenzione, si tratta di un allarme ingiustificato fondato su una notizia sostanzialmente inesistente. Sì, perché le ultime notizie certe dicono che il piano di stabilizzazione degli operatori sanitari ha visto far uscire dal precariato 4 medici, due per Agrigento, e altrettanti per Canicattì. Non ci sono posti letto a disposizione né ad Agrigento né a Sciacca, ma soltanto posti per Day Hospital, Day Service ed ambulatori. Tanto più che il primario di oncologia di Sciacca è lo stesso di Agrigento. Insomma: una vera e propria fake news, che sembra una beffa, soprattutto nei giorni in cui Sciacca è sprovvista di “camera bianca” per la preparazione delle chemioterapie. Ma quello che viene fuori è che da Agrigento cominciano addirittura a lamentarsi, su uno spunto però non reale, di una organizzazione della sanità che, a loro dire, sarebbe “sciaccacentrica”. A smentire ci ha pensato la stessa presidente della commissione Sanità dell'ARS Margherita La Rocca Ruvolo: “Il San Giovanni di Dio non subirà alcun ridimensionamento”, si è vista costretta a dichiarare la parlamentare regionale.