l'organismo chiamato a sovrintendere alla gestione del servizio idrico integrato. E' stata eletta ieri pomeriggio nel corso dell'assemblea dei sindaci dei comuni agrigentini.
E' stata proprio Francesca Valenti, di ritorno da Agrigento, ad annunciare al Consiglio Comunale, in diretta sulla nostra emittente, la sua elezione a presidente dell'Ati.
Un attestato di stima, così lo ha definito Francesca Valenti. E' stato indubbiamente un riconoscimento all'azione portata avanti in questo ultimo anno dal sindaco di Sciacca.
Questa volta alla guida dell'Ati arriva il sindaco di uno dei comuni che in questi anni hanno vissuto il problema della gestione privata del servizio idrico, rispetto ai cosiddetti comuni dissidenti che, pur solidali, hanno un approccio sicuramente diverso alla questione.
Ad esprimere soddisfazione per l'elezione del sindaco di Sciacca a presidente dell'Ati sono stati i consiglieri comunali, sia di maggioranza, sia di opposizione. Tutti hanno auspicato una azione ancora più incisiva nei confronti di Girgenti Acque e in una unica direzione, la rescissione del contratto.
Obiettivo questo, che viene sottolineato dal Comitato Intercopa che nel formulare gli auguri a Francesca Valenti ricorda che il percorso della risoluzione del contratto con Girgenti Acque, per quanto impervio, difficile e in molti casi carico di diffidenza se non addirittura osteggiato, è l’unica strada possibile.
Insomma, con la presidenza dell'Ati affidata a Francesca Valenti le aspettative in tal senso crescono, seppure vengano richieste anche azioni immediate sul fronte delle tariffe idriche e dell'efficienza del servizio. Intercopa ricorda oggi il recente intervento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha avviato un provvedimento di vigilanza nel confronti della Regione Siciliana e dell’ATI di Agrigento circa la fornitura e vendita dell’acqua da parte di Sicilia Acque , in considerazione delle astronomiche tariffe che non hanno eguali in tutta Italia. Intervento sicuramente importante, il problema è che l'autorità anticorruzione ha dato tempi strettissimi all’ATI per relazionare, pena la decadenza dell’Assemblea. La preoccupazione di Intercopa è che la richiesta, certamente legittima, possa comunque mettere in discussione se non interrompere quanto fatto dall’ATI dalla data del suo insediamento ad oggi, ossia la procedura di risoluzione del contratto con il privato. La questione delle tariffe, ricorda oggi Franco Zammuto, è stata denunciata da Intercopa già nel 2013, ma fino ad ora non si erano registrati gli interventi richiesti.