Hanno fatto l'alba, dunque, i quattordici consiglieri comunali presenti in Sala Falcone Borsellino al culmine di una seduta fiume dell'assise nella quale è stato approvato il Bilancio di previsione del 2018, il primo vero bilancio dell'amministrazione Valenti dopo un anno dal suo insediamento.
Alla fine è stato solo uno l'emendamento presentato dall'opposizione che è stato approvato. Stiamo parlando di quello da trentamila euro per il baratto amministrativo, firmato dai pentastellati Teresa Bilello e Alessandro Curreri e dal consigliere di Mizzica Fabio Termine. Emendamento che prevede la possibilità per i cittadini che non riescono a pagare i tributi locali di saldare il debito lavorando per il Comune. Grillini che poi non hanno partecipato al voto finale per protesta, e che oggi in una nota ricordano che, eppure, le loro proposte avevano avuto il parere favorevole di regolarità finanziaria espresso dagli uffici e dai revisori. Ma sono dure le accuse all'amministrazione Valenti, a cui si rimprovera di non essere stati conseguenti rispetto all'annunciata apertura all'opposizione. “La nostra opinione per il sindaco non conta, e – aggiungono i grillini – non sono convincenti le giustificazioni in merito alle criticità manifestate, anche dai revisori dei conti, su di un bilancio che si basa troppo su entrate incerte alle quali sono collegati investimenti altrettanto incerti”. Critiche infine anche sulla gestione dell'imposta di soggiorno: “Non vogliamo essere solo la città delle sfilate, ma anche quella della cultura e dei servizi”, accusano i pentastellati.
Già durante il dibattito in aula era venuta fuori, da parte dell'opposizione, una dura critica ancora incentrata sulla presunta distonia tra accertamenti tributari ed entrate effettive. “I conti sono a posto, abbiamo trovato una situazione disastrosa”, ha evidenziato Fabio Leonte. Ma Calogero Bono ha reagito ricordando che oggi se il comune può tornare a contrarre mutui con la Cassa depositi e prestiti è grazie al risanamento operato durante la scorsa amministrazione di centrodestra. Dai banchi dell'opposizione sono poi venute critiche sull'assenza di visione strategica della città, su una condizione economico-finanziaria tutt'altro che equilibrata. Il bilancio è passato con 11 voti a favore e tre contrari. Alle 5 del mattino in aula erano rimasti solo quattordici consiglieri comunali. Tre quelli di opposizione: Calogero Bono, Fabio Termine e Giuseppe Milioti. Fabio Termine nel suo intervento ha accusato l'amministrazione di non avere dato alcuna attenzione ai progetti per intercettare finanziamenti europei, a dispetto degli impegni a suo tempo assunti in campagna elettorale.
In apertura di seduta c'è stata la sostituzione di Giuseppe Ambrogio con Gianluca Guardino nella Commissione Attività Produttive. Si è poi parlato della commissione speciale TERME presieduta da Simone Di Paola, che ha ribadito il proprio impegno. Commissione prorogata di altri cinque mesi, anche se è stato sollevato, soprattutto da Bono, il problema del presunto ritardo dell'amministrazione nell'effettuare la verifica della consistenza dei beni.
Un'ultima annotazione di cronaca: la seduta consiliare di ieri è stata ripresa e trasmessa in diretta dalla nostra emittente, in riscontro ad una commissione che ci è pervenuta dai consiglieri comunali di opposizione, che hanno ritenuto di dovere sopperire all'assenza di interesse della maggioranza e dell'amministrazione rispetto alla necessità di garantire la massima trasparenza ad un punto così importante come la trattazione del bilancio.