Musumeci ha deciso di prorogare, ancora una volta, gli incarichi a tutti i commissari straordinari delle ex Province, i cui mandati erano scaduti lo scorso 30 giugno. Restano in sella, dunque, i commissari dei Liberi Consorzi di Agrigento, Enna, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa e Trapani. Ad Agrigento, quindi, confermata la guida dell'ente per Girolamo Di Pisa.
L'obiettivo della Regione, in attesa degli sviluppi di ordine nazionale, è quello di garantire gli stipendi a tutti i dipendenti ed evitare il dissesto finanziario. Ad ottobre, salvo imprevisti, dovrebbero essere indette le elezioni provinciali con il ritorno dell'elezione diretta del presidente e dei consiglieri. La decisione definitiva dovrebbe giungere entro fine luglio: si attende il responso della Corte Costituzionale.
Un anno fa, infatti, l'ARS ha reintrodotto la legge che prevede l'elezione diretta dei vertici dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane. Se la Consulta darà parere favorevole, ad ottobre saranno indette le elezioni e si chiuderà, quindi, l'infinita fase commissariale, prorogata sino ad oggi. In caso contrario, sarà tutto da rifare e le ex province rimarranno nel limbo. La proroga agli attuali commissari resterà in vigore fino ad ottobre, ossia fino all'indizione delle eventuali elezioni.
Intanto dalla Regione fanno sapere che serviranno almeno 220 milioni di euro per garantire le regolari coperture finanziarie agli enti, somme necessarie per approvare i bilancio e pagare tutti i dipendenti. Il finanziamento, tra l'altro, dovrebbe giungere entro luglio per non mettere a rischio il futuro di questi enti, già in condizione precaria da almeno 6 anni.
L'iter, lunghissimo e complicatissimo, era stato avviato da Rosario Crocetta e dal precedente governo che aveva previsto inizialmente nuovi confini geografici e le cosiddette elezioni di secondo livello, ossia il presidente sarebbe stato scelto, dagli stessi sindaci, tra quelli in carica. Poi l'inversione ad U: confini confermati, ritorno delle elezioni dirette e, sostanzialmente, solo il cambio del nome da provincia a libero consorzio. Nel frattempo, sono passati sei anni e ancora non è finita.