Realizzato dall’Osservatorio permanente sulla tassazione delle piccole e medie imprese, la Cna ha presentato il rapporto che esamina la dinamica e le differenze del Total tax rate sulle imprese artigiane. La tassazione complessiva è ulteriormente aumentata, sia pure di poco, rispetto al 2017 e si conferma fra le più alte d’Europa. In Sicilia la città più virtuosa dal punto di fiscale, con un total tax rate del 59.9%, è Trapani, leader anche nella graduatoria del Tax free day, vale a dire il giorno dell’anno nel quale l’imprenditore smette di lavorare per l’ingombrante socio fiscale e comincia a lavorare per sé e per la sua famiglia. A Trapani il semaforo verde scatta il 6 agosto: necessitano 219 giorni di lavoro per pagare i tributi e i restanti 146 giorni per i consumi familiari. Ben peggiore la situazione nel resto dell'isola, con Agrigento sesta tra le nove province dell'isola. In questo caso la percentuale della pressione fiscale si attesta al 64,2%, mentre il Tax free day scatta soltanto il 21 agosto: 131 giorni per consumi familiari 234 giorni per pagare i tributi. “La Cna – affermano i vertici regionali, il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione – su questo tema è fortemente impegnata nei confronti delle istituzioni per rappresentare quelle che sono le reali esigenze di chi produce e lavora. Abbiamo la più alta pressione fiscale in Europa: quasi il 60%, mentre l'altro grande problema è la burocrazia. Cna che propone degli interventi mirati per arrivare a realizzare un abbassamento del carico fiscale che rappresenta oggi l’ostacolo principale per lo sviluppo e la crescita delle imprese, a cominciare dall’aumento della franchigia Irap. A fare l’effettiva differenza sarebbe l’introduzione della totale deducibilità dell’Imu sui beni strumentali delle imprese: capannoni, laboratori, negozi. . Oltre alla riduzione della pressione – concludono Battiato e Giglione – va garantita una maggiore equità nel prelievo tra i diversi redditi da lavoro”.