Alla luce della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana della legge di stabilità, dichiarano Massimo Raso e Matteo Lo Raso, sembrano finalmente trovare una soluzione la questione del finanziamento ai Consorzi Universitari siciliani per l'anno 2017, che servirà a dare una boccata d'ossigeno per il funzionamento, e la questione “governance”, visto che il nuovo cda sarà composto da tre componenti con in testa il presidente nominato dalla Regione e gli altri due componenti uno in rappresentanza dell'Università di Palermo e l'altro in rappresentanza dei soci del Consorzio. Un riequilibrio da tempo sollecitato dal sindacato. Fin qui le buone notizie, ma resta da definire la parte che riguarda la ripartizione del contributo per l'anno 2018. In base al decreto Baccei, osservano i due sindacalisti, che resta in vigore per la parte economica, il Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento finirebbe per essere penalizzato poiché, avendo registrato un numero inferiore di studenti rispetto agli altri anni, vedrebbe passare il contributo da 624 mila euro del 2017 a 417 mila euro per il 2018. Per la riapertura dei corsi di laurea ad Agrigento, pare sia stata raggiunta un'intesa di massima tra Università degli Studi di Palermo e assessori regionali Armao e Lagalla, ma il riavvicinamento, conclude la Cgil, serve se si risolvono definitivamente le annose questioni del contenzioso e se si riesce a restituire una offerta formativa degna di questo nome agli studenti della provincia di Agrigento, utile allo sviluppo economico e sociale del territorio.