, complice anche il vento che soffiava sulla zona, si è allargato a dismisura, bruciando alla fine almeno sei ettari di area boschiva. Di ora in ora le fiamme hanno perfino raggiunto la strada e, poi, lambito anche qualche casa. E sono state ore di apprensione per i residenti, memori di altre emergenze che si sono verificate nel recente passato. Ieri, però, per fortuna, non è stato necessario evacuare alcuna abitazione. È stato tempestivo l'intervento di Vigili del fuoco del distaccamento di Sciacca e agenti del Corpo Forestale dello Stato di Sambuca di Sicilia. I quali, però, man mano che trascorrevano i minuti, hanno realizzato la difficoltà a domare il fuoco che si propagava sempre di più. Si è dunque reso necessario l'intervento di due mezzi aerei Canadair della Protezione civile, giunti su Sciacca da Lamezia Terme. Aerei che si sono riforniti davanti lo specchio d'acqua del Lido. Sono stati numerosi i lanci di acqua sulle aree in fiamme. Solo all'imbrunire le fiamme sono state controllate. Insomma: quello di ieri è stato un primo maggio di fuoco e di gran lavoro per chi è chiamato a garantire la sicurezza. Sono pochi, naturalmente, i dubbi che si sia trattato di un incendio doloso, in una zona, quella di San Calogero, particolarmente vulnerabile, che nel corso degli anni ha già pagato un tributo ambientale pesantissimo, con aree devastate, con danni incalcolabili. Ieri era anche una bella giornata di sole, ma la temperatura non è ancora di certo torrida. Certo è difficile immaginare di poter tenere sotto controllo cinquanta ettari di bosco. Paradossalmente potrebbe essere più semplice stanare gli irresponsabili che non esitano ad incendiare vaste e pregiate aree di macchia mediterranea. Quello di ieri è stato il primo incendio di una stagione degli incendi che, si spera, non sia iniziata troppo presto.