grazie al Monococco, grano ritrovato in uno dei più importanti siti preistorici della Sicilia”.
Ben 10 ettari dell'area Archeologica saranno destinati a rinvigorire una tradizione sopita da oltre 20 anni: l’agricoltura, con una produzione di rilievo di legumi e diverse tipologie di grano duro di origine siciliana, quali Russello, Tumminia e Perciasacchi. Infine il grano Monococco – ha sottolineato il direttore del Parco Caruso - quest’ultimo ritrovato, come ha dimostrato il prof. Sebastiano Tusa, attuale Assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana, all’interno della Grotta dell’Uzzo. Si tratta, evidentemente, della più antica attestazione del paesaggio dal ruolo di cacciatori-raccoglitori degli uomini preistorici ad agricoltori. Ceci e lenticchie saranno imbustate e vendute con il logo del Parco. Il grano servirà per produrre semola per cous cous, farina e pasta sempre con il logo del Parco Archeologico di Selinunte e quello del Consorzio Ballatore, organismo che fa capo all’Assessorato regionale all’Agricoltura che ne ha curato la sperimentazione.
Domani, Mercoledì 25 Luglio sarà un vero “Selinunte Day” con l'opportunità in mattinata per la stampa di assistere dal vivo alla mietitura Templi mentre nel pomeriggio il professore Clemente Marconi della New York University e della Statale di Milano illustrerà i risultati a chiusura della campagna di scavi del 2018.