Francesca Valenti intende adottare delle modifiche. Amministratori e cittadini sono distanti, c'è malcontento popolare, e dunque a suo giudizio bisogna dare una risposta, anche solo come segnale politico. Ieri sera c'è stata una riunione di maggioranza particolarmente tesa. Probabilmente per il sindaco qualcuno, soprattutto tra gli assessori, ha considerato il proprio ruolo come personale, e non nell'ambito di una concezione più ampia di attività dell'amministrazione, dove ogni assessore è un delegato del sindaco. Ed ecco dunque l'esigenza di quella che la Valenti ha definito “una terapia d'urto”. Obiettivo: riavvicinare l'amministrazione ai cittadini. Sembra mancare ormai poco, dunque, all'approdo di qualche novità sostanziale. Il sindaco ha lanciato una sorta di appello, non si sa con quali parole esatte, incentrato sull'adagio: “o si cambia o si muore”. Dicendo, in buona sostanza, alla sua coalizione, che lei non intende venire trascinata giù dalle beghe interne ai partiti e alle correnti, e che se sarà costretta deciderà da sola. L'aver preso atto che la maggioranza della gente non è contenta di come vanno le cose è sicuramente un passo avanti interessante. In questa fase storica la Valenti sembra essersi giocata tutta la sua credibilità con la scommessa riguardante l'assunzione della presidenza dell'Assemblea Territoriale Idrica, diventando la reale definitiva antagonista nel braccio di ferro in corso con Girgenti Acque. Non è da escludersi che chi guarda alla politica solo come strumento di gestione del consenso confidi che alla fine il sindaco perda questa partita. Un sindaco che, dunque, in definitiva, traendo le conclusioni politiche, sembra essersi sentita isolata all'interno della stessa maggioranza, potendo contare su pochissimi soggetti con i quali potere interloquire realmente. L'ultima riunione di maggioranza, e le conseguenze che il sindaco ha deciso di trarre, rivolte verso il cambiamento della squadra, sembrano andare nella direzione di chi lancia un ultimatum alle forze che la sostengono. Come dire: da adesso si fa come dico io. Chi ci sta bene, chi non ci sta arrivederci.