Un provvedimento che piace alla marineria di Sciacca con le due cooperative della pesca “Madonna del Soccorso” e “Fra Pescatori” che evidenziano, in particolare, l'aspetto relativo alla flessibilità del periodo entro il quale effettuare il blocco dell'attività.
Il decreto, a firma dell'assessore regionale Edy Bandiera, ha regolamentato il fermo le modalità di interruzione temporanea della pesca per l'anno 2018, consentendo alle imbarcazioni della Sicilia di poter effettuare trenta giorni consecutivi di fermo biologico, con inizio dal primo agosto e conclusione entro il 31 ottobre prossimo.
Accolte, dunque, le richieste formulate non solo dalle due cooperative saccensi, ma da tutta la marineria agrigentina, oltre a Sciacca anche Licata e Porto Empedocle, avevano manifestato la necessità di poter effettuare i 30 giorni continuativi di fermo obbligatorio con la più ampia flessibilità e senza alcuna differenza tra una marineria e l'altra come invece è successo negli anni passati.
Il nuovo provvedimento, oltre a non fare distinzione alcuna tra marinerie e sistemi di pesca, consente una ampia “forbice” temporale entro la quale poter effettuare i 30 giorni consecutivi di fermo biologico, evitando come successo negli anni scorsi, periodi obbligatori “gessati” senza alcuna flessibilità tra l'inizio e la conclusione del fermo, che avrebbe avuto effetti devastanti, dicono le marinerie agrigentine, sulle imprese e sui marittimi imbarcati.
Pur rimanendo un profondo stato di crisi del settore, legato ancora al caro gasolio, agli alti costi di gestione, alle difficoltà di commercializzazione per mancanza di infrastrutture e alle restrizioni imposte dall'Unione Europea, le due cooperative della pesca di Sciacca evidenziano l'importanza del confronto con le autorità regionali e sottolineano il contributo fondamentale arrivato dall'assessore Bandiera, dal direttore della pesca Cartabellotta e dai parlamentari La Rocca Ruvolo e Scilla.