all'esterno ovviamente delle stesse strutture.
Si tratta del campo alternativo Giuffrè, dello stadio comunale Gurrera e delle Terme. Beni chiusi alla fruizione del pubblico da tempo, fatto questo che evidentemente ha suscitato l'indignazione di chi, in maniera anonima ha voluto esternare la propria rabbia e impotenza difronte una situazione, che nel caso delle Terme si protrae da anni, con tempi che peraltro continuano ad essere biblici. “Struttura fatiscente, promesse tante, fatti niente” così recita lo striscione, lasciato sulla ringhiera dell'ingresso principale delle Terme, in viale Agatocle. Un messaggio anonimo chiaramente indirizzato a tutta la classe politica, sia essa locale sia regionale, che ad oggi, carte, progetti e bandi a parte, tutte parole sintetizzabili con il termine abusato di “burocrazia”, ben poco hanno prodotto, se non un silenzio che la sera a qualsiasi saccense passi da lì, non riesce a non far male.
Non solo le Terme. Nel mirino degli anonimi anche la Perriera e le due strutture deputate al calcio, il campo Giuffrè e lo stadio comunale, chiuse anche quelle. Il Giuffrè perchè bisognoso di importanti lavori di ristrutturazione, il Gurrera anche quello perchè senza alcuni interventi di messa in sicurezza non è adatto ad ospitare il pubblico, quindi chiuso.
Nel caso del calcio a Sciacca va anche peggio perchè ormai mancando le strutture adatte dove praticare questo sport inizia ad essere ridimensionata anche l'attività calcistica giovanile. Un augurio che gli stessi, o lo stesso anonimo che ha affisso gli striscioni, lascia come messaggio quello cioè che con il campo alternativo, Giuffrè, anche il calcio torni Vivo.
Proteste legittime, legittimissime, unico modo evidentemente per alcuni di poter fare sentire, anzi mostrare il proprio pensiero. Peccato che in piena estate, con i turisti in giro, non è certo la parte migliore da mostrare questa, quella di una città che fa fatica addirittura a chiedere che i beni pubblici tornino al pubblico per l'appunto, e che quei cancelli finalmente si riaprano.