per fare il punto della situazione sulle principali criticità e sui progetti e impegni concreti da realizzare, finalizzati a tutelare l’incolumità pubblica, ma anche a salvaguardare le attività che utilizzano le strade per competere sul mercato. E' l'iniziativa che CNA Agrigento lancia nel giorno del lutto nazionale per i drammatici eventi di Genova in cui è rimasto coinvolto anche un imprenditore grottese. “Le strade non possono e non debbono trasformarsi in trappole mortali – sottolinea il presidente della Confederazione agrigentina, Mimmo Randisi - e per scongiurare altre possibili stragi occorre acquisire la piena consapevolezza che la sicurezza e l’ammodernamento del sistema viario rappresentino una priorità assoluta. Ad Agrigento, due ponti, la cui funzione di collegamento è strategica, da tempo sono al centro di disagi e polemiche: il viadotto “Petrusa” è stato abbattuto, ma senza avere preventivamente realizzato un percorso alternativo, mentre il “Morandi” è a mezzo servizio. Ma sotto osservazione sono diversi viadotti siciliani, dove a preoccupare è lo stato di conservazione delle strutture, realizzate decenni fa. Strutture per le quali la manutenzione è troppo spesso un miraggio. A preoccupare CNA Agrigento è il Carabollace sul versante di Sciacca e i viadotti che attraversano Porto Empedocle lungo la Statale 115, viadotti afferma Randisi, che non fanno certamente dormire sonni tranquilli”.
Vanno giù pesante dal Sinalp, il sindacato dei lavoratori e dei pensionati, che focalizza l'attenzione sul ponte sul fiume Belice, fra Castelvetrano e Agrigento. "Ponte, affermano, perennemente in manutenzione e visti i precedenti, i siciliani che ogni volta debbono transitare su di esso prima fanno testamento”.
Sarcasmo a parte, i sindacati rappresentano la preoccupazione delle migliaia di cittadini che ogni giorno si muovono sulle strade siciliane, notoriamente inadeguate e viadotti poco manutenuti. Viadotti per i quali i sindacati chiedomo a Musumeci che prepari un dettagliato ed omogeneo grande programma di interventi manutentivi e ricostruttivi di tutta la rete viaria siciliana. Sono lontani i tempi in cui si parlava, con progetti miliardari, della realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Era ed è evidente che quello di cui ha bisogno la Sicilia sono strade, autostrade e ponti degni di tale definizione.