per la sottoscrizione di un protocollo con gli impegni delle varie parti in causa? Può sicuramente sintetizzarsi in questo modo la nota della Cgil di Agrigento guidata da Massimo Raso inviata al Prefetto di Agrigento per sollecitare la riconvocazione del “tavolo”.
Risale a maggio scorso una riunione in materia di infortuni sul lavoro che si è conclusa con l’impegno di rivedersi entro giugno per arrivare alla sottoscrizione di un “protocollo” in cui si riassumessero gli impegni delle varie parti intervenute e si sviluppassero iniziative concrete per arginare il fenomeno. Si era parlato di una collaborazione tra i vari soggetti per rispondere in modo efficiente ed efficace all’esigenza di limitare il più possibile l’incidenza del fenomeno infortunistico sul lavoro e delle malattie professionali del territorio della provincia di Agrigento.
Per Massimo Raso e per coloro che a quel primo tavolo tecnico parteciparono la cultura della sicurezza” si fonda su diversi fattori: l’informazione, la formazione, l’analisi critica continua, e l’impegno; fattori che si fondano sulla consapevolezza e che devono coinvolgere non solo lavoratori e management ma anche i rappresentanti sindacali dei lavoratori, fondamentali attori istituzionali della prevenzione e non semplici testimoni.
L’organizzazione aziendale, la valutazione dei rischi, la vigilanza e l’implementazione delle procedure di sicurezza rivestono un ruolo fondamentale nella gestione di un sistema complesso, che vede come imprescindibile l’interazione tra ambiente, uomo, macchina. Solo una gestione adeguata di tali aspetti può concretamente ridurre ai minimi termini la probabilità di un errore umano e di conseguenze pesanti e irreparabili per l'individuo.
“Non possiamo aspettare altri infortuni ed altre morti per intervenire ed ognuna delle Istituzioni e delle Parti Sociali può svolgere un ruolo attivo per impedirlo”, conclude Raso.