di finanziamenti per gli interventi di messa in sicurezza del territorio, previsti dall’ordinanza di protezione civile del primo giugno 2017, e solo per il tempestivo intervento dei dipartimenti regionali e provinciali della Protezione Civile tale negativa evenienza è stata evitata, mentre l’amministrazione ha gestito con superficialità e disinteresse tali interventi. Questo il duro attacco di oggi del consigliere comunale Salvatore Monte in riferimento agli interventi che si sono resi necessari a seguito dei danni causati dal nubifragio di novembre 2016. Tali finanziamenti, ricorda Monte, stanziati con l'ordinanza di protezione civile dello scorso anno quando era in carica l’amministrazione Di Paola, riguardavano in particolare la sistemazione, pulizia e realizzazione di opere di messa in sicurezza del Torrente Baiata (375.000 euro), del Torrente Bellapietra (200.000 euro), del ponticello sulla strada di Raganella (90.000 euro) e del Torrente Cansalamone (490.000 euro). Ebbene, prosegue l'ex assessore, nonostante sin dal novembre 2017 l’amministrazione Valenti fosse stata invitata e diffidata a compiere gli atti di propria competenza, anche sulla base del fatto che tali opere fossero urgenti ed indifferibili e di pubblica utilità, pena la revoca dei finanziamenti, soltanto nello scorso mese di maggio il Comune, attraverso l’assessore Neri, si è semplicemente limitato a comunicare di non essere nelle condizioni di compiere alcun adempimento, senza alcuna seria considerazione dell’importanza degli interventi che riguardavano il territorio di Sciacca. Solo per la diversa sensibilità istituzionale dei responsabili della protezione civile, questa struttura ha preso su di sé l’onere della progettazione e della individuazione e nomina dei responsabili del procedimento e sta procedendo in tal senso, mettendo in salvo, in favore del Comune di Sciacca, le risorse già stanziate al tempo dell’Amministrazione Di Paola. E’ evidente comunque, fa poi notare Salvatore Monte, che tutto ciò ha fatto perdere almeno un anno di tempo, con la conseguenza che tali lavori, che avrebbero potuto svolgersi durante la primavera e l’estate 2018, non potranno sicuramente iniziare prima della prossima stagione delle piogge, con tutto ciò che ne deriva in termini di possibili ulteriori conseguenze. Questa è l’amministrazione del cambiamento, conclude Salvatore Monte.