ben prima dell'avvio dei lavori di protezione della costa, ad Eraclea Minoa, negli ultimi giorni, è tornata la sabbia e, di conseguenza, la spiaggia. Uno dei tratti maggiormente colpiti dalle mareggiate e dall'erosione, si sta lentamente ricostituendo in maniera naturale, per l'ovvia felicità di bagnanti, visitatori e proprietari dei lidi balneari della zona. Nessuno, però, vuole illudersi tant'è vero che è già partito il conto alla rovescia per l'inizio dei lavori di protezione della costa. Gli interventi, finanziati per 4 milioni di euro dalla Regione, dovrebbero cominciare subito dopo la stagione estiva, tra ottobre e novembre. L'obiettivo progettuale è quello di arginare il dissesto idrogeologico e proteggere uno dei litorali più belli della provincia di Agrigento.
Oltre al ripascimento della spiaggia, è prevista la collocazione di tre barriere a pelo d'acqua che avranno lo scopo di rallentare o eliminare il problema dell'erosione della costa in quel tratto di mare. Si tratta, in ogni caso, di opere non invasive dal punto di vista ambientale e paesaggistico che avranno lo scopo di porre rimedio al fenomeno erosivo per circa due kilometri. Per il ripascimento, sarà utilizzata la sabbia, circa 184 mila metri cubi, proveniente dal porticciolo turistico di Siculiana Marina, insabbiato da almeno un trentennio, che così avrà modo di liberarsi finalmente dal materiale superfluo. Negli ultimi anni, il mare è avanzato così tanto da “mangiare” circa 100 metri di costa, entrando verso l'interno, distruggendo parte del boschetto adiacente alla riva e mettendo a rischio il lavoro dei numerosi lidi e ristoranti presenti in zona.
Non tutti, però, sono d'accordo con questa tipologia di lavori, ormai approvati. In molti si chiedono se avranno efficacia a lungo termine. Se Marevivo esulta e parla di lieto fine, Mareamico Agrigento e Legambiente Sicilia mostrano perplessità e temono che il problema venga soltanto spostato ad un altro tratto di costa. Insomma, si teme che l'erosione venga fermata in un punto per essere scatenata in un altro punto, senza studi correntometrici e meteomarini adeguati. Per Legambiente Sicilia si tratta di opere parziali, posto che il litorale è lungo, in totale, oltre 5 kilometri e mezzo. Al momento, le attuali correnti marine stanno mettendo tutti d'accordo e la sabbia sta tornando da sé.