è ormai entrata nel vivo. Stasera in piazza Carmine si inaugura la sede del comitato elettorale del candidato a sindaco del centrodestra Calogero Bono.
Domani alle 10,30, al Cine Campidoglio, Stefano Scaduto presenterà il suo progetto civico, dal titolo “Servire Sciacca”, che culminerà naturalmente con l'ufficializzazione della sua candidatura a sindaco. Il Movimento Cinquestelle, invece, inaugurerà sempre domani alle 18,30 in via Pietro Gerardi 2 uno spazio d'incontro tra attivisti e cittadini per confrontare ed elaborare idee e proposte per Sciacca, alla presenza naturalmente del candidato a sinadco Domenico Mistretta. Intanto per domenica 21 maggio alle 9,30 al Cine Campidoglio l'Associazione “L'Acquario” ha organizzato un confronto-dibattito tra i candidati a sindaco dal titolo “Dalle idee ai programmi”.
Tappe di avvicinamento ad una scadenza elettorale, quella dell'11 giugno, in vista della quale ci sono ancora diverse incertezze. La più consistente riguarda le scelte che saranno assunte dal raggruppamento formato da Michele Ferrara, Ignazio Messina, Salvatore Monteleone e Mario Turturici. Sembra rafforzarsi l'idea di una candidatura in autonomia attraverso l'investitura dell'avvocato Virginia Sammarco come candidato a sindaco. Non è stato possibile, infatti, raggiungere alcun accordo con gli schieramenti tradizionali. Allo stato dell'arte i candidati dovrebbero essere 6. In ordine alfabetico: Calogero Bono per il centrodestra, Domenico Mistretta per il Movimento Cinquestelle, Virginia Sammarco per quello che per ora chiameremo “Quinto polo”, in attesa del nome ufficiale, Stefano Scaduto per Servire Sciacca, Fabio Termine per Mizzica-FuturoPresente e Francesca Valenti per il centrosinistra. I capilista sono al lavoro per reclutare le singole candidature che ambiscono ad uno scranno consiliare. Ventiquattro i nomi che sarà possibile inserire, numero uguale alla nuova composizione del Consiglio comunale, nuovo numero imposto dalla nuova legge. Diventa sindaco sin dal primo turno chi dovesse ottenere almeno il 40% più uno dei voti validi. Se nessuno ci dovesse arrivare ci sarà un turno di ballottaggio tra i due più votati, fissato per il 25 giugno. Conquistano il premio di maggioranza in Consiglio comunale la lista o le liste tra loro coalizzate che raggiungono il 40% più uno dei voti validi. In caso nessuno raggiunga la predetta soglia si andrà alla distribuzione dei seggi col classico metodo proporzionale, ma tra le liste che abbiano superato almeno il 5% dei voti. Può accadere anche che la coalizione il cui candidato a sindaco è perdente conquisti, tuttavia, il 50% dei voti. In questo caso il premio di maggioranza andrebbe a questo raggruppamento. Il singolo elettore avrà una sola lista per esprimere il proprio voto. Potrà scrivere il nome del candidato preferito di una lista concorrente al Consiglio comunale. Potrà indicare i nomi di due candidati della stessa lista, a condizione però che si tratti di un uomo e una donna. Non esprimendo ulteriori indicazioni il voto andrà automaticamente al candidato a sindaco collegato. Se invece l'elettore intende scegliere un candidato a sindaco diverso, dovrà mettere una croce sul nome prescelto. Quelli dei candidati a sindaco saranno già indicati sulla scheda.