come l’amministrazione delle tasse. Così oggi Francesca Valenti replica alle accuse di ieri dei gruppi di centrodestra, che hanno attribuito all'attuale giunta la responsabilità dell'aumento della TARI.
Sindaco Valenti consapevole che il provvedimento sia impopolare, e che l’aumento dei tributi locali rappresenta per chi amministra il provvedimento più difficile da approvare. E i sette consiglieri del centrodestra sono oggi accusati di averlo rimosso dalla propria memoria, visto che dal 2012 al 2017 hanno vessato i cittadini – testuali parole del sindaco - imponendo consistenti aumenti di tributi locali.
E la Valenti fa l'elenco delle tasse aumentate dalla giunta Di Paola: dallo 0,6% in più di addizionale Irpef all'IMU (tre per mille in più tra abitazione principale e terreni agricoli). E ancora: l'aumento del 44,7% di quella che nel 2013 non si chiamava ancora TARI. Cosa che avrebbero dovuto fare nel 2017 lasciando però l'arduo compito all'attuale compagine amministrativa che, senza avere alcuna colpa, sostiene la Valenti, ha dovuto provvedere ad aumentare la tariffa. Sindaco che parla di “aumento obbligatorio”, stante che occorre coprire l’intero costo del servizio, frutto, oltre che del rinvio del debito emergenza rifiuti, dell’errata previsione della quantità di rifiuti da conferire in discarica (previste t. 9200 conferite t. 15.003).
“L’Ufficio che gestisce il piano Aro – precisa ancora la Valenti - ha dichiarato in più occasioni che un incremento della raccolta differenziata non avrebbe, comunque, compensato il costo del conferimento e, pertanto, si sarebbe dovuto procedere in ogni caso all’aumento della tariffa”. Amministrazione che ha frazionato il pagamento in cinque rate anziché in quattro. Un frazionamento in numero di maggiore rate non è stato possibile stante la necessità di mantenere l’equilibrio di bilancio.