E' quanto ha riportato, ieri, il quotidiano La Sicilia facendo il punto sulla complicata situazione in cui versano le due principali stazioni termali siciliane con l'assessore regionale all'economia. Tempi tutt'altro che brevi quelli che si prospettano, anche se l'assessore Gaetano Armao ha ribadito che la Regione è pronta a varare il bando e sta lavorando in tale direzione. Un bando unico, ma la situazione delle Terme di Acireale è ancora più ingarbugliata di quella di Sciacca. Le Terme di Acireale devono ancora essere acquisite al patrimonio della Regione e neanche l'ombra di quella verifica della consistenza dei beni che per Sciacca , seppure tra mille problemi e fraintendimenti tra comune e Regione, è comunque in corso. Ai privati, con il bando, ha dichiarato l'assessore Armao nell'intervista al quotidiano siciliano, si chiede in primo luogo il ripristino di tutti i servizi termali e poi ci dovranno dire come intendono rilanciare le strutture, ossia devono presentare il piano industriale.
Insomma l'obiettivo c'è, ma come e quando sarà raggiunto al momento non è prevedibile. Anche perchè dal 15 settembre, data indicata a seguito del famoso confronto tra il sindaco Valenti e l'assessore Armao, si è passati a parlare genericamente di fine anno e adesso anche dei primi sei mesi del 2019-
intanto è stato trasmesso al presidente della regione e all'assessore regionale all'economia, il documento politico stilato a conclusione della riunione che si è svolta venerdì scorso a Sciacca, su iniziativa della commissione speciale sulle Terme, alla quale hanno partecipato il sindaco e alcuni dei parlamentari regionali eletti in provincia di Agrigento.
Al governo regionale è stata ribadita l'unanime volontà della città di Sciacca di arrivare ad una privatizzazione delle Terme, con tutte le garanzie necessarie affinchè si realizzi effettivamente il rilancio del termalismo.