È stata questa la prevedibile conseguenza sostanziale prodotta dall'ultima verifica politica, quella culminata prima con l'azzeramento della precedente giunta e, poi, con il varo di una nuova squadra assessoriale. Conseguenza emersa in modo plastico ieri sera, nel momento in cui l'ultimo disperato tentativo della coalizione che sostiene Francesca Valenti di resistere al tracollo è stato quello di far cadere il numero legale, abbandonando i lavori quando ci si è resi conto che il rendiconto finanziario sarebbe stato inequivocabilmente bocciato. Vicenda per la quale oggi è finito sulla graticola il presidente del Consiglio comunale Pasquale Montalbano. È stato lui stesso a invocare presso la segreteria generale la verifica del numero legale, cosa per la quale oggi la sua gestione dei lavori viene criticata dal centrodestra, con parole pesanti: improvvisazione, insicurezza ed incapacità di un presidente definito ingabbiato dalla maggioranza, di non essere super partes e di aver fatto saltare gli schemi. L'invito a Montalbano è a dimettersi da presidente.
Stasera si torna in aula. Se il consuntivo non si approva la sanzione è lo scioglimento del Consiglio comunale. Anche se è ipotizzabile che il commissario straordinario possa concedere una prova d'appello. Al momento per il via libera sul punto manca solo un voto, perché ieri anche Carmela Santangelo si è dichiarata indipendente, sulla scia di quanto già deciso da Valeria Gulotta e Cinzia Deliberto, mentre l'ex assessore Paolo Mandracchia ha disertato l'aula. Speranze dunque riposte in Cinzia Deliberto, che però recentemente è stata colpita da un grave lutto familiare, affinché stasera possa presentarsi in sala Falcone Borsellino e votare il conto consuntivo. A meno che dalla parte dell'Opposizione non ci sia qualche aiutino, tipo un'assenza più o meno strategica.
Insomma: è questo il clima politico a Sciacca, nell'ambito di una seduta consiliare, quella trasmessa ieri sera in diretta televisiva a spese della minoranza che, pur essendo dedicata all'approvazione del Consuntivo, non poteva non aprirsi con la presentazione dei nuovi assessori. Ne è scaturito un dibattito politico particolarmente intenso. Dai banchi della opposizione la Valenti è stata accusata di avere tradito il mandato elettorale e di non avere più margini per portare avanti il suo progetto politico.
Ma anche dai banchi della stessa maggioranza sono venute fuori critiche più o meno velate, improntate sulla consapevolezza di un quadro difficile ma che, tuttavia, non ha alternative rispetto alla necessità di andare avanti. Si è sganciata invece Carmela Santangelo, che come detto ha confermato quanto si sapeva da tempo, ossia di non voler più far parte della maggioranza. Nella sua replica Francesca Valenti ha rivelato che quella della Santangelo è stata la reazione di fronte al diniego opposto alla sua richiesta di essere nominata assessore. La Santangelo ha reagito con rabbia, smentendo quanto dichiarato dal sindaco, parlando di conversazioni private su whatsapp in cui il sindaco avrebbe subordinato la sua nomina ad assessore ad uno scenario che vedesse allargare una rappresentanza numerica in aula.
Sul consuntivo il dibattito non è stato solo tecnico, ma anche politico. Sullo sfondo: il problema del milione e mezzo di euro di disavanzo. Situazione che, secondo Calogero Bono, sulla base di previsioni sovrastimate, l'anno prossimo rischia di ripetersi con cifre superiori.
In apertura di seduta si sono osservati due minuti di silenzio per l'ex sindaco Michele Marciante e per la mamma della consigliera comunale Cinzia Deliberto. Si torna in aula questa sera per il voto sul consuntivo.