Al contrario, la struttura, chiusa ormai da tempo, si è trasformata in una sorta di rifugio per i numerosi randagi che già da tempo circolavano in zona. I cani si sono appropriati dell'area e, come ogni animale farebbe, difendono quello che ormai è diventato il “loro territorio”, anche ferocemente. I tanti sportivi che abitualmente erano soliti fare jogging nei dintorni, ormai preferiscono andare altrove. Sono, infatti, diversi i casi di aggressione da parte dei randagi. Cani che, facendo branco, diventano pericolosi. Come testimoniano delle ciotole filmate da un nostro operatore, c'è chi porta loro da mangiare: indisturbati e nutriti, i randagi continuano a moltiplicarsi, così come accaduto, in precedenza, nella vicina contrada Muciare. E prima che la storia si ripeta, sarebbe bene intervenire. Non solo riguardo i cani, anche per bonificare la zona dai tanti rifiuti, di ogni genere e tipologia. Si è creata, all'ingresso della struttura, una discarica abusiva. C'è persino un' asse da stiro già pronta all'uso per chi volesse stirare all'aperto. Rifiuti ingombranti, vestiti, plastica, materiali di tutti i tipi. Una zona abbandonata al suo destino che andrebbe, nel più breve tempo possibile, attenzionata.
Ed oggi vogliamo mostrarvi anche un altro luogo che dovrebbe essere ripulito al più presto. Non un luogo periferico e isolato, al contrario, altamente frequentato e sotto gli occhi di tutti: la spiaggetta dello Stazzone. Una storia vecchia. I tanti, soprattutto giovani, che frequentano la zona, sono soliti stazionare nei pressi del muretto che si affaccia sul mare e gettare direttamente sulla spiaggia sottostante bottiglie e bicchieri. Se di sera non si nota molto, la mattina, invece, le bottiglie di vetro brillano al sole. Un bel verde smeraldo è il colore predominante della spiaggia quando invece, per antonomasia, dovrebbe essere il giallo dorato. Una volta consumata una birra, anziché gettare le bottiglie nei cestini che pure sono presenti sul marciapiede, si preferisce gettarle di sotto. Un'abitudine dura a morire. Dato che chi di dovere non interviene alla pulizia della zona, diverse volte la spiaggetta è stata ripulita da volontari; e dire che i giovani sono stati invitati più volte a rispettare l'ambiente, ma, a quanto pare, invano. Alcuni cittadini sporcano, altri puliscono. Un meccanismo che non va bene. Anche in questo caso, identificare attraverso l'uso di telecamere e multare i responsabili, oltre che invitare la ditta ad effettuare una pulizia straordinaria della spiaggia più di frequente, dovrebbe essere la prassi corretta.