È questa l'impostazione dell'inatteso attacco sottoscritto oggi da tutti e cinque gli ex assessori della prima giunta, quella azzerata e sostituita in blocco con altre cinque persone. Ci sono le firme di Annalisa Alongi, Filippo Bellanca, Paolo Mandracchia, Giuseppe Neri e Gioacchino Settecasi su un comunicato stampa al vetriolo diramato in mattinata in cui si respingono le spiegazioni fornite dal sindaco in ordine alla necessità di chiudere una fase per aprirne un'altra. “Non siamo più disposti, dopo settimane di attacchi gratuiti, a subire ulteriori lesioni della nostra dignità”. Parole forti quelle degli ex componenti della giunta in carica per quattordici mesi. Il tutto preceduto da quelle che vengono definite “immutata stima e affetto” nei confronti della Valenti. Ma andiamo con ordine. Alongi, Bellanca, Mandracchia, Neri e Settecasi invitano Francesca Valenti a smetterla di scaricare responsabilità che giuridicamente e politicamente sono esclusivamente sue. Aggiungono di non potere più continuare ad assistere in silenzio a quotidiani attacchi offensivi indistintamente a loro rivolti. Tra questi quelli riguardanti la definizione di “accessori” nei confronti dei componenti della giunta. Definiscono “non meglio precisati” i presunti individualismi, le riferite carenze di lavoro di squadra, gli scollamenti con la maggioranza e l'aver considerato le deleghe assessoriali come orticelli privati”. Vedere il sindaco svilire il lavoro fatto in questi 14 mesi crea in noi tanta amarezza. È così che gli ex assessori commentano dunque la vicenda politica che li ha riguardati personalmente. Aggiungendo che il periodo in questione è stato troppo breve per potere permettere di cogliere i frutti e giudicare il lavoro di quella che, a lettere maiuscole, si definisce “squadra”. Definiscono dunque “infondate e generiche senza specificare eventuali responsabilità. Un modo considerato né accettabile né etico. Precisano, gli ex assessori, di avere lavorato in perfetta armonia ed entusiasmo, a contatto con i cittadini e le associazioni. Un clima familiare che si è mantenuto tale fino al termine di questa esperienza che – scrivono testualmente – ci siamo visti imporre in un modo o nell'altro. Se il sindaco si duole di un mancato coordinamento allora alla Valenti viene ricordato che quel ruolo spettava a lei. Rivelano, peraltro, che la sindaca avrebbe preferito incontri bilaterali, non ritenendo mai di dovere organizzare con gli assessori giunte politiche e programmatiche. “Certi ruoli – attaccano ancora Alongi, Bellanca, Mandracchia, Neri e Settecasi – richiedono doti che o si hanno o non si hanno, che non si conquistano né tra i banchi di scuola né con la professione”. L'accusa finale a Francesca Valenti è quella di non avere avuto la capacità di dare un inditrizzo all'azione amministrativa e alle scelte dei propri diretti collaboratori, e di non aver avuto le qualità della leader, in grado di coordinare e motivare. Le ragioni dell'azzeramento, dicono coloro che non a caso hanno inviato la mail dall'indirizzo “Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.”, risiedono nella mancata autorevolezza del sindaco rispetto a precise indicazioni provenienti da alcune forze politiche della coalizione. Francesca Valenti definita più portata per il gioco individuale che per il gioco di squadra.