È questa la precisazione di oggi pomeriggio dell'assessore ai lavori pubblici Calogero Segreto che, dunque, cerca di rassicurare tutti, negando che l'unica possibilità rimasta sul tappeto sia quella di demolire e ricostruire il ponte.
No, la strada dell'intervento tampone non è ancora sfumata. Si sta soltanto valutando il rapporto costo-beneficio rispetto al tipo di intervento richiesto. Ma nel frattempo si è appreso che le condizioni strutturali del viadotto non sono tali da richiederne la demolizione totale.
Stando a quanto lo stesso Segreto ha fatto sapere al nostro Telegiornale, infatti, è immaginabile che si possa risolvere definitivamente il problema attraverso la sostituzione dell'unica campata a rischio, che è quella collocata tra i piloni 7 e 8 che, per l'appunto, è quella da anni interdetta al traffico per oggettive ragioni di sicurezza.
Si può tornare dunque a sperare e di utilizzare in maniera la più coerente possibile il finanziamento di 2 milioni e 900 mila euro ottenuto nel 2016 nell'ambito del famoso “Patto per il Sud” siglato dall'allora premier Renzi con il presidente della Regione Crocetta.
Ma i presupposti non sarebbero ancora venuti meno, anche sulla base sella stessa relazione dei professionisti chiamati a pronunciarsi nel merito. La vicenda è sicuramente condizionata da quanto accaduto a Genova, ed è chiaro che la prudenza onn sia mai troppa.