Slitta ancora, infatti, la nomina dei nuovi manager da parte del governo Musumeci che, in queste ore, ha dovuto prorogare di ulteriori 45 giorni gli incarichi dei dirigenti attuali la cui scadenza era imminente, lunedì 5 novembre.
A bloccare le nuove nomine è la necessità di modificare il regolamento di selezione dei dirigenti, nonostante la procedura sia ormai stata avviata da parecchi mesi. Lo scorso mese di maggio, infatti, la regione aveva pubblicato il bando che prevedeva per ogni azienda sanitaria una sorta di lista di aspiranti manager dalla quale attingere per la scelta dei singoli dirigenti. Il meccanismo si è inceppato quando ci si è resi conto che pur essendo consentito agli aspiranti manager di indicare una serie di aziende per le quali candidarsi, ciascuno di loro può in realtà essere inserito in una sola lista. Così ha rilevato la commissione esaminatrice e, di conseguenza, secondo questa interpretazione un candidato escluso da una delle aziende sanitarie o ospedaliere non può essere nominato altrove. Si vuole dunque apportare una modifica al regolamento che consenta ai candidati di essere presenti su più liste e per farlo occorre un passaggio in giunta.
Di certo c'è che, a pochi giorni dalla scadenza del mandato di direttori e commissari, il governo non ha ancora scelto i nuovi manager anche se l'assessore regionale alla salute Razza e il governatore Musumeci assicurano che la pratica verrà definita e comunque entro la fine dell'anno. Nel frattempo è stata disposta la proroga degli attuali incarichi e tra questi anche quello del commissario dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento Gervasio Venuti.
Sulla vicenda, però, intervengono i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle che fanno parte della commissione salute Francesco Cappello, Salvatore Siragusa, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua per i quali la telenovela dei nuovi manager e quella della nuova rete ospedaliera, sono l’ennesima prova dell’inadeguatezza di questo governo, che sta a guardare mentre il settore continua da affondare”.
“Questa battuta d’arresto è gravissima, sostengono anche perchè non si capisce se il governo si ferma perché non ha tenuto conto delle regole che esso stesso aveva stabilito in giunta o se dietro si cela qualche altra volontà. Fatto sta,concludono, che le aziende al momento si trovano guidate da commissari che non sanno quale sarà il loro destino e che tutto questo non fa che aggravare le condizioni di una sanità che non decolla e si regge esclusivamente sul sacrificio e sull’ abnegazione di medici e infermieri, che ormai sono al collasso”. Per i parlamentari pentastellati il governo Musumeci ha il dovere di fare chiarezza sui criteri che hanno imposto per la scelta dei direttori generali e di procedere alla loro nomina nel più breve tempo possibile, utilizzando criteri di meritocrazia e non dettati dalla politica”.