Che, però, i dirigenti si accusassero a vicenda a mezzo stampa è un elemento che sicuramente fa discutere. Ad accendere la miccia è stato Giuseppe Zambito, segretario provinciale uscente che nel fare sapere che la commissione regionale per il congresso ha sancito, a maggioranza, di celebrare le primarie per l'elezione del segretario regionale e di rinviare i congressi provinciali e di circolo, parla di decisione che lascia perplessi che sarebbe avvenuta in un clima surreale di rissa e insulti. “Ancora una volta – attacca Zambito - i territori vengono mortificati, privati di qualsiasi potere decisionale e considerati semplici esecutori di scelte fatte da chi del partito si considera il padrone".
Zambito ha chiesto un ripensamento, evidenziando a suo dire la necessità di invertire il percorso, e considera opportuna la convocazione urgente della direzione provinciale, aperta ai segretari di circolo e agli amministratori del Pd, per favorire un momento di ascolto e di confronto sulla situazione del Partito Democratico siciliano e per condividere le azioni da intraprendere per salvaguardare la dignità di un partito che mentre i “luminari” litigano sulla cura, sta morendo".
A replicare a Zambito è Michele Catanzaro, parlamentare regionale del Pd. E i toni sono durissimi, a partire dalla difficoltà di comprendere a che titolo l'ex segretario, a mandato abbondantemente scaduto, possa chiedere la convocazione della direzione provinciale del Pd. Parla, poi, Catanzaro, di esternazioni scomposte di colui che definisce “un ex segretario fantasma”.
Ancora, Catanzaro si dice stupito che soltanto adesso l'ex segretario si accorga delle macerie che lui stesso ha contribuito a creare. “Forse – osserva - è solo Zambito a non accorgersi della moria dei circoli, della mancanza di collegamento con territori e istituzioni, dell'assenza di una capacità di proposta del partito provinciale. Questa disastrosa condizione per Catanzaro è conseguenza dell’assoluta assenza di Zambito dal territorio e dal ruolo che avrebbe dovuto assolvere”.
Il parlamentare considera, quindi, irrituale, tardiva e irrispettosa nella forma e nella sostanza tale improvvisata "autoconvocazione", ricordando di avere promesso un cambio del partito e nel partito. Spero che l’ex segretario capisca
che è necessario rinnovarsi e cambiare rotta perché così le cose non funzionano. Gli elettori gli hanno dato un segnale chiaro: la sua maniera di fare è stata bocciata; è il caso che Zambito si renda conto della situazione, accetti il risultato politico e – conclude - permetta a chi è mosso da entusiasmo e progettualità di impegnarsi nel territorio”.