Siamo al 75% e, dunque, ben oltre il limite imposto dalla Regione ai comuni siciliani per evitare pesanti sanzioni. Siamo ormai ai livelli dei cosiddetti “comuni virtuosi” e per un centro di circa 40 mila abitanti è un risultato importante che testimonia come la raccolta porta a porta estesa a quasi tutto il territorio sia stata determinante. Certamente occorre proseguire in questo modo, considerato che ci sono anche margini di miglioramento, nella gestione del servizio, ma anche e soprattutto nella collaborazione dei cittadini che devono attenersi alla buona e corretta pratica della differenziata. Evidentemente, superata la prima fase, quella di avvio del porta a porta che, come era prevedibile, ha generato diversi problemi, a partire dal fenomeno delle discariche a cielo aperto nelle zone periferiche, il sistema sta entrando a regime, seppure persistano alcune errate abitudini, come quella dei sacchetti penzolanti dai balconi nelle ore serali e notturne in alcune zone del centro storico. La vera questione è che a fronte del raggiungimento di percentuali importanti come quella del 75% di differenziata, i cittadini non abbiano ancora registrato quella riduzione negli importi della Tari che pure era stata prospettata come ricompensa. Il problema sta nel tasso di evasione che persiste in città rispetto a quanti la tassa rifiuti la pagano regolarmente, nonostante il costante aumento. Insomma, l'impegno non è stato ancora ripagato. E se è così per il cittadino, stessa cosa avviene anche per gli enti locali. Giusto ieri il parlamentare e componente della commissione territorio e ambiente dell'Ars Anthony Barbagallo ha denunciato come la Regione Siciliana non abbia rispettato l'impegno assunti nei confronti dei comuni virtuosi- L'ultima finanziaria regionale – ha detto - ha previsto una riserva di cinque milioni di euro per i comuni in grado di superare il 65% di raccolta differenziata, ma fino ad ora il fondo non è stato ripartito, non è stato adottato alcun provvedimento da parte degli assessorati all’Energia ed alle Autonomie Locali, così come non ci sono certificazioni dell’Arpa sulla percentuale di differenziata raggiunta dai comuni nel 2017”.
“Insomma – ha concluso il parlamentare del PD, che sulla vicenda ha presentato una interrogazione all’Ars - da un lato la Regione ‘minaccia’ i sindaci con la prospettiva della decadenza in caso di risultati negativi sul fronte della raccolta, e dall’altro non rispetta gli ‘incentivi’ per i comuni che lavorano bene.