Più concertazione nella definizione delle quote per il pesce spada ed un impegno a tutti i livelli per modificare la legge 154 sul regime sanzionatorio che penalizza i pescatori. Questi in sintesi i punti trattati durante il Consiglio regionale della pesca che si è riunito ieri pomeriggio a Palermo, convocato in via straordinaria dall’assessore regionale Antonello Cracolici, alla presenza dei funzionari del Ministero per le politiche agricole.
Il nuovo sistema sanzionatorio, approvato dal parlamento nazionale con la legge 154 del luglio 2016, a seguito di specifiche direttive dell'Unione Europea, ha determinato la scorsa settimana la protesta delle marinerie siciliane. Con le nuove regole, in caso di violazione, sono previste sanzioni da mille e fino a 75 mila euro, che possono addirittura raddoppiare nel caso di pesca del tonno rosso e del pesce spada. Anche la marineria di Sciacca si è fermata per 4 giorni per contestare il provvedimento. L'attività di pesca a Sciacca, come nel resto dell'isola, è ripresa lunedì scorso a seguito dell' impegno del sottosegretario Giuseppe Castiglione di intervenire per mitigare le norme sanzionatorie che stanno generando il panico tra i pescatori siciliani.
Sulla vicenda ha preso posizione ieri pomeriggio anche il Consiglio Regionale della Pesca e l'assessore Antonello Cracolici a conclusione della riunione ha annunciato che la Regione Siciliana si impegnerà a sostenere a tutti i livelli le ragioni di una modifica all’attuale sistema sanzionatorio, ed è pronta a fare valere le proprie prerogative previste dallo statuto speciale in tema di pesca e gestione delle acque territoriali.
La regione chiederà anche un impegno affinché i criteri di riparto delle quote sul pesce spada, di prossima ripartizione fra i vari stati membri, siano concordati con le associazioni di categoria e tutta la marineria, anche con il coinvolgimento delle regioni, considerato che la Sicilia è per sua vocazione la principale area di cattura del pesce spada.