specie lungo gli alvei dei fiumi, hanno però riempito gli invasi della provincia, scongiurando la siccità estiva per decine di milioni di piante e assicurando le riserve idriche potabili e civili delle popolazioni. Al primo dicembre scorso l’acqua accumulata nelle dighe agrigentine sfiora i 90 milioni di metri cubi che rappresentano l’80 per cento della capacità idrica degli invasi che possono accumulare fino a 110 milioni. I dati sono contenuti nel prospetto pubblicato mensilmente dall’osservatorio delle acque in Sicilia, che si occupa di registrare quotidianamente i dati della piovosità in tutto il territorio dell’Isola. Le cifre oggi sono leggermente superiori a quelle dei giorni scorsi perché nell’area dei Monti Sicani ha continuato a piovere. Ecco i dati nei sette invasi agrigentini. La diga Arancio, alimentata dal fiume Carboj, nei pressi di Sambuca di Sicilia, ha immagazzinato oltre 25 milioni di metri cubi d’acqua. Può arrivare a 35 milioni. Il Fanaco, bacino artificiale sul fiume Platani, situato sui Monti Sicani, in territorio di Castronovo di Sicilia ha superato i 15 milioni di metri cubi, ma può ancora accumulare altri 5 milioni. La diga Castello, a qualche chilometro da Bivona, sul fiume Magazzolo, piena, può contenere 21 milioni di metri cubi d’acqua. Oggi è arrivata a 19 milioni. Le sue acque vengono utilizzate per scopi irrigui nel comprensorio agricolo riberese e per scopi potabili, attraverso l’impianto di potabilizzazione di Santo Stefano Quisquina, verso i comuni consorziati attorno ad Agrigento. Segue poi la diga di Prizzi, sul corso del Raia, a pochi chilometri dal centro palermitano. Quando è colma supera i 9 milioni di metri cubi. Oggi ha immagazzinato 7 milioni e mezzo che servono in buona parte per l’agricoltura sul corso del fiume Sosio-Verdura e per permettere all’Enel di produrre energia elettrica. Sullo stesso fiume c’è l’invaso di Gammauta, che è uno sbarramento momentaneo che, con capacità di mezzo milione di metri cubi d’acqua, viene svuotato sul fiume o verso la diga Castello. La diga Leone, che insiste sul bacino imbrifero del Sosio-Verdura, si trova sul pianoro a 7 chilometri da Santo Stefano Quisquina, ha quasi 4 milioni di metri cubi, ne può immagazzinare un altro mezzo milione. Al San Giovanni, in territorio di Naro, sul bacino del Furore, manca appena un milione di metri cubi d’acqua per riempire l’invaso a quota 16 milioni e mezzo. Infine, il lago Gorgo di Montallegro, nella Fossa Gurra, ha oltre un milione di meri cubi, ma può raddoppiare la quantità con l’acqua del fiume Magazzolo. Nell’Agrigentino, nella diga Arancio di Sambuca, possono arrivare anche 5 milioni di metri cubi provenienti dall’invaso Garcia di Palermo che oggi ha 62 milioni di metri cubi.