in merito all’inserimento di cani sul territorio provenienti dai canili privati, due dei quali peraltro malati. In quella circostanza, l’associazione aveva chiesto di bloccare la procedura, perché priva di un minimo di pianificazione che ne consentisse la corretta attuazione e aveva espressamente chiesto il rispetto delle norme per il benessere e la tutela dell’animale.
Ancora una volta, denuncia oggi Annamaria Friscia, si è costretti ad assistere ad una mancanza di rispetto del buon senso rispetto a quello che non si può definire un corretto reinserimento di cani sul territorio e il fatto che alcune associazioni, seppur non animaliste, fossero presenti rende ancora più grave ciò che è accaduto.
E’ accaduto 4 dicembre scorso sono stati inseriti cuccioloni di circa sette mesi, per i quali la stessa associazione Anta aveva chiesto nello scorso mese di luglio che venissero soccorsi, trattandosi di cuccioli di appena due mesi , affetti da parvo e che, nel caso specifico, come risulta ovvio, non potevano avere i requisiti per poter sopravvivere in un territorio a loro ostile e senza aver avuto il tempo di svilupparne l’attitudine. E, invece, è successo, così come è successo che sono stati inseriti cani adulti in un territorio già a loro ostile perché non accettati dal quartiere . Insomma per la rappresentante locale dell'associazione Anta , ancora una volta sono state disattese le principali norme per un corretto inserimento, come quello del monitoraggio dei cani in concerto con le volontarie sul territorio. Non si è neanche ritenuto opportuno, aggiunge AnnaMaria Friscia, procedere ad un incontro con le associazioni animaliste prima di effettuare tale iniziativa.
Ed è critico il giudizio che l'Anta esprime nei confronti dell'amministrazione comunale di Sciacca, accusata di mostrare poco interesse nei confronti di un territorio in completo stato di abbandono, dove azioni di questa natura, messe in essere senza un minimo di pianificazione, non fanno altro che peggiorare cio’ che è sotto gli occhi di tutti. Quando si pensa all’inserimento di un cane sul territorio, ha concluso Annamaria Friscia, è necessario pensare alle conseguenze, alle ripercussioni sul territorio ,all’incolumità dei cittadini , ma anche al benessere e al diritto di sopravvivere dell'animale perchè un cane non monitorato, denutrito, impaurito, rappresenta un pericolo per tutti.