È questa la clamorosa indiscrezione, al momento non confermata, che circola nelle ultime ore all'interno del palazzo comunale. Quello di Di Paola sembra essere un momento di riflessione quasi sintomatico del difficile momento politico e quasi simbolico rispetto all'impossibilità, al momento, malgrado gli sforzi da lui compiuti, di riuscire a privilegiare il ragionamento politico rispetto all'impostazione dello scontro. Eppure nei giorni scorsi, in un'intervista rilasciata al nostro Telegiornale, Di Paola aveva lanciato un autentico appello sia all'interno, sia all'esterno della coalizione che sostiene Francesca Valenti. Lo ha fatto invocando, tra le righe, pur all'interno della sua forbita dialettica, il superamento delle asprezze e l'affermazione di una fase politica nuova, più ampia, magari riconducibile anche ad un ampliamento dello schieramento di governo, nel tentativo, più o meno surrettizio che tuttavia ai più è apparso evidente, di riaprire una interlocuzione con una componente importante, quella di Mizzica, con cui, probabilmente, dal punto di vista di Di Paola, si potrebbe discutere, tentando di raggiungere specifiche intese strategiche su alcuni singoli argomenti. È probabile, però, che prima che a farlo fosse Mizzica, a dire di no ad un progetto del genere siano stati ambienti legati agli stessi ambienti di Simone Di Paola. Il quale non sentirebbe su di sé lo stesso sostegno che lui invece ogni giorno si sforza di profondere nei confronti dell'amministrazione. Incassando peraltro dure critiche da chi, come i grillini, sono arrivati a definirlo “difensore civico della sindaca”. Un Di Paola indispettito, dunque, il quale, da politico esperto, si sta rendendo conto probabilmente che occorre una nuova scossa. Ma di fatto, soprattutto dopo l'ingresso in giunta di Fabio Leonte, Di Paola è anche uno degli ultimi performer della maggioranza in grado di spalleggiare in maniera robusta un sindaco tuttora in difficoltà. La sensazione è che Simone Di Paola con la minaccia di uscire di scena dall'aula consiliare voglia ribadire la necessità il suo disappunto rispetto ad una politica dello scontro che, evidentemente, dal suo punto di vista dovrebbe fermarsi. La sensazione in questa fase è che Simone Di Paola guardi con maggiori stimoli alla possibilità di assumere la segreteria cittadina di un Partito Democratico che tuttavia, in un clima da cane che si morde la coda, se l'amministrazione Valenti non si dovesse riprendere sarebbe davvero costretto a ripartire dalle ceneri. Il tormento è grande, dunque. Ma la stanchezza che si è accumulata in Di Paola rischia di essere davvero un grande problema per l'amministrazione comunale.