seppure determinante per evitare il dissesto economico del Comune, è passato in secondo piano. La seduta del Consiglio Comunale di Sciacca, ieri sera, ha prodotto ulteriori novità sul piano politico con il sindaco Francesca Valenti che, non solo, ha ribadito in aula quanto aveva già dichiarato la scorsa settimana al nostro telegiornale, ossia le evidenti difficoltà numeriche della maggioranza, ma ha detto soprattutto di non ritenere più Cinzia Deliberto compatibile con la maggioranza. Insomma, l'ha estromessa. Ed è questo, in fondo, il passaggio più significativo della dichiarazione tanto attesa dall'opposizione che in queste ultime settimane aveva ripetutamente invocato chiarezza da parte del primo cittadino. Ma facciamo un passo indietro. La seduta, come dicevamo, si è aperta con la trattazione del punto relativo al ripiano del disavanzo di amministrazione di un milione e mezzo di euro del 2017. Una delibera necessaria a mettere ordine nei conti del Comune di Sciacca, ma il dibattito ha preso subito un'altra piega. Ad accendere la miccia è stata proprio Cinzia Deliberto che è tornata ad attaccare l'amministrazione accusandola di non avere affatto ottenuto, con l'azzeramento della giunta operato nei mesi scorsi, l'auspicato rilancio dell'attività amministrativa, ma soprattutto ha denunciato gli attacci subiti sui social da parte di esponenti del Partito Democratico in relazione alla posizione critica da lei assunta, facendo notare come nessuno dei dirigenti e consiglieri di quel partito abbia ritenuto di porre rimedio a quelle che lei ha considerato delle vere e proprie offese. Anzi, ha aggiunto Cinzia Deliberto, vengo considerata un consigliere di maggioranza, ma di “serie b” , tanto da non essere invitata alle riunioni della coalizione. La replica è arrivata dal consigliere Vincenzo Bonomo che però ha sortito l'effetto di gettare ulteriore benzina sul fuoco, nella misura in cui ha sostanzialmente addebitato alla Deliberto di non avere una posizione chiara e corretta, anche nella consapevolezza di essere il tredicesimo consigliere e , dunque, elemento della maggioranza determinante sul piano numerico.
A quel punto Cinzia Deliberto ha lasciato l'aula perdendosi così l'intervento più rilevante, quello del sindaco che ha preso atto del fatto che a sostenerla sono ormai 12 consiglieri. E' stata sostanzialmente Francesca Valenti a chiarire definitivamente la posizione del consigliere Deliberto ritenendo che il suo comportamento non sia più compatibile con la maggioranza.
L'opposizione ha incassato quel che chiedeva da settimane, seppure la dichiarazione da parte del sindaco sia arrivata solo quando già si palesava l'ennesimo abbandono dell'aula da parte dei consiglieri di centrodestra, Mizzica e Cinque Stelle. E con il pallottoliere in mano, il sindaco ha rinnovato l'appello al senso di responsabilità della minoranza per mantenere il numero legale. In caso contrario, ha aggiunto, non abbiamo alternative se non quella di garantire i consigli comunali in seconda convocazione. Non era una questione di principio e non riteniamo di aver vinto nulla, ha replicato Calogero Bono, ma era necessario fare chiarezza politica. Ed è in questo contesto che è maturata la decisione dell'opposizione di rimanere in aula, astenendosi sul punto relativo al ripiano, ma consentendone l'approvazione. La delibera è passata con 12 voti favorevoli, quelli della maggioranza.
Opposizione che poi ha votato l'immediata esecutività dell'atto. Non tutti in realtà erano d'accordo, tanto è vero che il consigliere Salvatore Monte ha specificato che il via libera è arrivato soltanto per consentire all'amministrazione la stabilizzazione dei precari entro la fine dell'anno. Se non si procederà in tal senso, ha aggiunto, l'ex assessore dichiaro sin d'ora che arriverò a manifestazioni di protesta eclatanti.
Votati anche i debiti fuori bilancio e in un clima di “buonismo” natalizio anche la mozione sull'Imu Agricola che era stata presentata nelle scorse settimane dal centrodestra e che è stata modificata, d'accordo con il consigliere di maggioranza Paolo Mandracchia, prevedendo la sospensione della rata di giugno del prossimo anno.