, sono diventate come d'altronde succede spesso dalle nostre parti, argomento di polemica e di commenti più o meno ironici e divertiti soprattutto sui social. È sfuggito ai più, naturalmente, l'eterna questione delle competenze specifiche. Questione che, nella circostanza, avrebbe addirittura impedito al comune, che pure l'avrebbe voluto, di sostituirsi a Girgenti Acque. Sullo sfondo, dunque, ci sono stati gli impedimenti burocratici. Quegli impedimenti burocratici che hanno visto però l'ente gestore finire sulla graticola, dopo la ben nota vicenda dell'interdittiva antimafia e dell'inevitabile commissariamento della società di Aragona. Una questione che non poteva non rallentare il percorso riguardante gli interventi da effettuare su strade chiuse al traffico ormai da due mesi: da via Giovanni XXIII ai limiti che hanno generato il blocco della via Fratelli Argento passando per via Amendola. Francesca Valenti nei giorni scorsi ha diffidato Girgenti Acque ad accelerare i tempi per il ripristino di queste opere. Una diffida che si inserisce sicuramente nella bizzarra condizione in cui il rapporto tra ATI ed ente gestore privato delle risorse idriche pubbliche si è incanalato, considerato che al momento tecnicamente il contratto è stato risolto ma considerato anche che, in attesa del responso al ricorso presentato al TAR contro l'interdittiva antimafia, Girgenti Acque, oggi governata dal commissario prefettizio Gervasio Venuti, rimane in campo con il proprio know-how e, dunque, ad essa spetta effettuare ancora gli interventi, ancorché in un ambito nel quale si dovrebbe cominciare a fare presto ad immaginare un piano B per una gestione delle risorse idriche.
“Abbiamo notificato oggi – spiega al nostro telegiornale uno dei massimi responsabili dell'area operativa di Girgenti Acque, l'ingegnere Franco Barrovecchio – che giovedì prossimo, il giorno dopo Santo Stefano, comunicheremo il calendario degli interventi di riparazione delle aree critiche della città di Sciacca”. I lavori potrebbero già iniziare tra Natale e Capodanno, dunque. Anche se appare più verosimile che inizino ai primi del 2019. Fatto sta che la necessità che Sciacca possa recuperare al più presto una viabilità più decente è sicuramente al primo posto nell'ordine di priorità di una comunità cittadina che a denti stretti si vede giornalmente costretta a percorrere arterie alternative a quelle conosciute. Non c'è una situazione di emergenza superiore rispetto ad altre. Sono tutte situazioni di emergenza. E la situazione, confidando che le prossime eventuali alluvioni non generino ulteriori danni (in tal senso si confida che gli interventi di sistemazione dei valloni tuttora in corso da parte della protezione civile siano risolutivi) al momento è a dir poco drammatica.