il consiglio comunale di Santa Margherita di Belice (Agrigento) si riunirà a Roma, all'aperto, in piazza Montecitorio.
Un'iniziativa simbolica, che negli intenti del sindaco del piccolo comune belicino Franco Valenti "mira da un lato a mettere in evidenza la continua disattenzione della classe politica nazionale su una vicenda ormai imbarazzante, e dall'altro a far comprendere all'opinione pubblica italiana, spesso volutamente disinformata, la vera storia del terremoto del Belice. Rivendicheremo con forza - aggiunge Valenti - i diritti di una laboriosa comunità bistrattata, offesa ed abbandonata".
Ma la singolare seduta consiliare in trasferta romana tende a rappresentare una protesta formale nei confronti del Parlamento per la mancata previsione di somme, all'interno dell'ultima legge di Bilancio, delle somme necessarie al completamento della ricostruzione.
Il sindaco di Santa Margherita si è rivolto con una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per invocare il suo aiuto. "Ho preso spunto dal suo discorso di fine anno per mettere in evidenza ciò che per noi è una ferita ancora aperta, quella che vede un popoloso quartiere del mio comune tuttora senza opere di urbanizzazione primaria, oltre ad 84 prime unità abitative ancora da ricostruire".
Il sindaco evidenzia poi che la comunità aveva sperato, a seguito della visita dello scorso anno di Mattarella a Partanna (Tp) per il 50esimo anniversario del sisma, che il nuovo governo potesse rimettere in agenda la questione Belìce. "Purtroppo così non è stato", dice Valenti. Spiegando, anzi, che "la nuova Finanziaria, come quelle dei governi precedenti, ha continuato a non prevedere alcuna somma per il completamento della ricostruzione, mortificando ancora una volta le legittime aspettative dei miei concittadini.